L’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano monitora e stimola l’evoluzione dell’InterNet delle Cose, cioè il mondo degli oggetti e dei luoghi che, dotati di adeguata sensoristica e strumentazione, si connettono e dialogano tra loro, con i sistemi informatici di gestione e con gli utenti. Parte di questo mondo è costituito dalla “Smart Home”, cioè l’immobile che attraverso i dispositivi IoT viene reso “intelligente”, consentendo una più efficace gestione della casa (o dell’edificio), dei suoi impianti ed elettrodomestici, dei suoi consumi energetici, un incremento della sicurezza dei luoghi rispetto ad incidenti e malfunzionamenti e degli abitanti rispetto a possibili effrazioni.
Il 19 febbraio si è tenuto l’annuale Convegno Smart Home, con il quale l’Osservatorio fa il punto della situazione del settore. Chiediamo al Direttore dell’Osservatorio IoT, Giulio Salvadori, di illustrarci alcuni dei risultati presentati nell’evento.
Come sta andando la diffusione delle tecnologie Smart Home? Fra le dotazioni IoT integrate in un edificio o un’abitazione (escludendo quindi gli elettrodomestici e i dispositivi portatiti), quali sono le più apprezzate?
Vi è una crescente maturità e consapevolezza da parte del consumatore: il 69% degli intervistati conosce la Smart Home, il 59% possiede oggetti smart e il 41% li ha connessi alla rete internet di casa. Il mercato sta crescendo, e in Italia ad un tasso superiore a quello medio europeo. La spesa pro capite per queste tecnologie nel nostro paese è però ancora circa la metà rispetto a quella europea, segno che nel nostro Paese da un lato vi è un ritardo nella loro diffusione, dall’altro vi è un considerevole margine di crescita per il settore.
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