Indagine opere edilizie realizzate con utilizzo di aggregati riciclati
Assimpredil Ance ha avviato una indagine per raccogliere segnalazioni da parte delle imprese associate di cantieri realizzati con l’impiego di aggregati riciclati certificati. Si chiede pertanto agli associati di voler cortesemente segnalare opere edilizie significative e virtuose ove il committente e il progettista hanno prescritto che l’impresa impiegasse gli aggregati riciclati certificati al fine di contenere l’utilizzo di inerti naturali.
Suggerimento n. 673/130 del 16 novembre 2022
Precedenti comunicazioni
Informiamo le imprese associate che Assimpredil Ance intende raccogliere, tramite l’allegata scheda, segnalazioni di cantieri significativi realizzati con l’impiego di aggregati riciclati certificati.
Si chiede, pertanto, agli associati la cortesia di voler indicare ai nostri uffici, utilizzando l’allegata scheda, opere edilizie significative e virtuose ove il committente e il progettista hanno prescritto all’impresa di utilizzare nel cantiere gli aggregati riciclati certificati al fine di contenere l’utilizzo di inerti naturali.
Questa indagine ha la finalità di dimostrare alle Istituzioni e ai committenti che alcune stazioni appaltanti (pubbliche e/o private) hanno già iniziato a fare scelte strategiche concrete di sostenibilità edilizia tramite la realizzazione di opere conformi sia agli gli obiettivi ambientali comunitari e nazionali di economia circolare sia ai parametri tecnici prestazionali.
Questa azione di sensibilizzazione all’edilizia sostenibile ha preso spunto anche dagli indirizzi stabiliti dall’art. 195 del D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico dell’Ambiente) che prevedono espressamente iniziative e azioni, anche economiche, a carico dello Stato sia per favorire il riciclaggio e il recupero dei rifiuti sia per promuovere il mercato dei materiali recuperati dai rifiuti e quindi il loro impiego da parte delle Pubbliche Amministrazioni e dei soggetti economici.
I rifiuti da C&D, opportunamente trattati e resi idonei agli utilizzi, devono quindi diventare risorse sostitutive dei materiali naturali. Occorre però precisare che le nuove recenti disposizioni di legge (D.M. n. 152/2022) non aiutino questo processo.
Questa criticità è stata segnalata da Assimpredil Ance e da Città Metropolitana di Milano in occasione del convegno del 27 ottobre scorso e, in quest’ambito, segnaliamo che i tecnici del nuovo Ministero dell’ambiente e Sicurezza Energetica stanno già svolgendo, con il supporto di ISPRA e ISS, una specifica istruttoria tecnica finalizzata alle revisioni da apportare al testo e all’Allegato del D.M. n. 152/2022 EoW Rifiuti da C&D.
Vi segnaliamo che il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, con la recente nota Prot. n. 168523 del 4/11/2022 che vi trasmettiamo in allegato, ha chiesto espressamente la “collaborazione istituzionale” sia a Enti sia alle Associazioni di categoria affinché segnalino urgentemente i risultati delle analisi di laboratorio effettuate sugli aggregati riciclati prodotti.
Le modifiche al nuovo provvedimento si stanno rendendo necessarie perché i gestori di Impianti di trattamento rifiuti da demolizione edilizie hanno registrato difficoltà applicative del nuovo D.M. n. 152/2002: più precisamente, le criticità sono fondamentalmente conseguenti ai nuovi parametri previsti per gli aggregati riciclati che risultano essere troppo restrittivi per la verifica della loro conformità ai limiti imposti dal nuovo decreto per l’accertamento della loro idoneità alla commercializzazione e utilizzo.
L’Allegato al decreto fissa soglie qualitative per gli aggregati riciclati che non si riescono a rispettare in relazione anche alla eterogeneità dei materiali di risulta in ingresso agli impianti.
In pratica, i nuovi parametri sono eccessivi e quindi non consentono di ottenere le caratteristiche tecnico prestazionali dei prodotti ottenuti dall'attività di recupero dei rifiuti da C&D. Le verifiche di laboratorio hanno evidenziato, per diversi parametri, il superamento dei limiti sia per la matrice solida sia per l'eluato (test di cessione).
Nasce quindi la necessità di raccogliere specifica documentazione tecnico-scientifica (comprensiva di valutazione del rischio) che dimostri che i citati superamenti non comportano impatti complessivi negativi né sulla salute né sull'ambiente per gli scenari di utilizzo individuati.