Fringe benefit fino ad euro 3.000 - Chiarimenti Agenzia delle Entrate

Il riconoscimento del beneficio è subordinato alla dichiarazione, da parte del dipendente, di averne diritto con indicazione dei codici fiscali dei figli a carico; hanno diritto all’agevolazione entrambi i genitori in misura integrale; il benefit è ulteriore, diverso e autonomo, rispetto al bonus carburante: queste le principali precisazioni.

Suggerimento n. 393/57 del 2 agosto 2023


Il Decreto-legge n. 48/2023, c.d. “Decreto Lavoro”, convertito in Legge n. 85/2023, ha innalzato ad euro 3.000, per l’anno 2023, il limite di esenzione, fiscale e contributiva, dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico (vedi suggerimento n. 314/48 del 14 giugno 2023 e n. 352/69 del 5 luglio 2023).

Con circolare ministeriale n. 23/E del 1° agosto 2023 l’Agenzia delle Entrate ha fornito le prime indicazioni e chiarimenti operativi che si riportano di seguito.

  

AMBITO SOGGETTIVO

Il beneficio compete ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, con figli fiscalmente a carico.

L’agevolazione può essere riconosciuta anche ad personam senza pertanto rispettare il criterio della generalità dei dipendenti o categorie omogenee di dipendenti.

Per quanto riguarda il requisito di “avere figli fiscalmente a carico”, l’Agenzia delle Entrate ricorda e precisa che:

  • sono considerati fiscalmente a carico i figli che hanno un reddito non superiore a 2.840,51 euro;
  • per i figli di età non superiore a 24 anni, il limite di reddito è elevato a 4.000 euro;
  • in base al principio di unitarietà del periodo di imposta, la condizione di figlio fiscalmente a carico deve essere verificata con riferimento al 31 dicembre di ogni anno e, pertanto, trattandosi di un’agevolazione spettante per il solo anno di imposta 2023, sarà necessario verificare il superamento o meno del limite reddituale alla data del 31 dicembre 2023.

È inoltre chiarito che l’agevolazione:

  • compete in misura intera (3.000 euro) per ogni genitore, titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato, anche in presenza di un unico figlio, purché lo stesso sia fiscalmente a carico di entrambi;
  • spetta nel caso in cui il contribuente non possa beneficiare della detrazione per figli fiscalmente a carico poiché, per gli stessi, percepisce l’assegno unico e universale (AUU);
  • compete ad entrambi i genitori anche qualora si accordino di attribuire l’intera detrazione per figli fiscalmente a carico a quello dei due che possiede il reddito complessivo di ammontare più elevato.

Con riferimento invece ai lavoratori con figli non a carico continuerà a trovare applicazione l’ordinario regime di esenzione pari ad 258,23 euro annui. In tale soglia non potranno rientrare i rimborsi e le somme erogate per il pagamento delle bollette di luce, acqua e gas per i quali resta applicabile il principio generale secondo cui qualunque somma percepita dal lavoratore in relazione al rapporto di lavoro costituisce reddito imponibile sia dal punto fiscale che contributivo.

In ogni caso, il superamento di entrambe le soglie di esenzione (euro 3.000 ed euro 258,23) comporta l’imponibilità sia fiscale che contributiva dell’intero ammontare e non soltanto della quota parte eccedente i citati limiti.

Al riguardo si precisa, inoltre, che ai fini dell’individuazione delle suddette soglie di esenzione, occorre considerare l’ammontare complessivo di tutti i beni ceduti e i servizi forniti dal datore di lavoro nel corso dell’anno di riferimento (ad esempio, autovetture in uso promiscuo, telefoni ecc.).

 

RIMBORSO UTENZE DOMESTICHE

Anche al fine di evitare che il lavoratore fruisca più volte di un beneficio in relazione alle medesime spese, l’Agenzia delle Entrate precisa che le somme pagate per le utenze devono riferirsi ai consumi del 2023 (da gennaio a dicembre). Pertanto, le eventuali somme pagate per le utenze che si riferiscono a consumi di competenza del 2022, già oggetto di rimborso o per le quali siano state già erogate somme da parte del datore di lavoro, non possono essere considerate ai fini della suddetta agevolazione.

 

CONDIZIONI PER ACCEDERE AL BENEFICIO

Per beneficiare dell’innalzamento della soglia di esenzione è necessario che i dipendenti interessati dichiarino al datore di lavoro di averne diritto, indicando il codice fiscale dei figli. In mancanza della dichiarazione del lavoratore l’agevolazione non è applicabile.

Non essendo prevista una forma specifica, la dichiarazione potrà essere redatta secondo le modalità concordate fra datore di lavoro e lavoratore, fermo restando l’onere da parte del datore di lavoro di conservare la documentazione, anche firmata digitalmente, ai fini di un eventuale controllo da parte degli organi competenti.

In allegato si trasmette fac-simile di dichiarazione del dipendente, che dovrà essere sottoscritta dai lavoratori aventi diritto all’agevolazione in quanto aventi figli fiscalmente a carico. Il suddetto modello potrà essere integrato/modificato anche in considerazione agli accordi intervenuti tra le parti.

In ogni caso, i lavoratori per i quali dovesse venir meno in corso d’anno il presupposto del figlio a carico, sono tenuti a darne prontamente comunicazione al sostituto di imposta. In tal caso, il datore di lavoro procederà al recupero del beneficio non spettante dagli emolumenti corrisposti nei periodi di paga successivi a quello nel quale è stata resa la comunicazione e, comunque, nei termini di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno o di fine rapporto, nel caso di cessazione dello stesso nel corso del 2023.

Per il riconoscimento del beneficio i datori di lavoro devono, inoltre, preventivamente informare le rappresentanze sindacali unitarie (RSU) se presenti in azienda. Al riguardo, poiché l’agevolazione riguarda l’intero periodo di imposta 2023, può essere riconosciuta anche prima che si provveda alla suddetta informativa a condizione che la stessa avvenga entro la chiusura del periodo di imposta 2023.

 

ESENZIONE E BUONI CARBURANTE

In analogia con quanto già previsto per l’anno 2022, anche per l’anno 2023 la disposizione rappresenta un’agevolazione autonoma ed ulteriore rispetto al bonus carburante (escluso solo da imposizione fiscale e non contributiva - vedi ns. suggerimento n. 174/33 del 16 marzo 2023). Pertanto, per l’anno 2023 sarà possibile erogare un valore fino ad euro 200 con uno o più buoni benzina e prevedere un innalzamento fino ad euro 3.000 per l’insieme degli altri beni e servizi nonché per le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas naturale, fermo restando il rispetto del requisito soggettivo dei figli fiscalmente a carico.

 


Referenti

Questo contenuto è riservato agli iscritti ad Assimpredil Ance. Se sei iscritto ad Assimpredil Ance, accedi. Se ancora non lo sei, scopri come fare.