Rendicontazione ESG e due diligence di sostenibilità – obblighi rinviati
In linea con le proposte contenute nel “Pacchetto Omnibus”, la Commissione Europea ha pubblicato la Direttiva 2025/794/UE con la quale ha prorogato i termini in materia di rendicontazione aziendale della sostenibilità ESG (c.d. CSRD) e gli obblighi di adozione delle misure per contrastare le pratiche dannose per l'ambiente e i diritti umani (c.d. CSDDD).
Suggerimento n. 207/7 del 17 aprile 2025
Precedenti comunicazioni
Informiamo i soci che la Commissione Europea ha pubblicato la direttiva 2025/794/UE con la quale ha rinviato gli obblighi in materia di rendicontazione aziendale della sostenibilità secondo i criteri ESG (c.d. CSRD) e di adozione delle misure per contrastare le pratiche dannose per l'ambiente e i diritti umani (c.d. CSDDD).
Si tratta della cd. direttiva "stop the clock", in vigore dal 17 aprile 2025 e che gli Stati membri UE dovranno recepire entro la fine dell'anno.
Ricordiamo che la proposta di rinvio era stata presentata dalla Commissione Europea a fine febbraio nell'ambito del c.d. "Pacchetto Omnibus".
PROROGA DEI TERMINI PER LA CSRD
Per quanto riguarda la rendicontazione ESG di sostenibilità, la direttiva 2025/794/UE interviene con modifiche sulla direttiva 2022/2464/UE (c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive — CSRD) posticipando di 2 anni i nuovi obblighi di rendicontazione previsti per:
- le grandi imprese non quotate, tenute quindi alla rendicontazione di sostenibilità a partire dal 2028 (sui dati 2027), invece che dal 2026 come originariamente previsto dalla direttiva CSRD;
- le PMI quotate, per le quali a seguito delle modifiche, gli obblighi di rendicontazione scattano dal 2029 (invece che dal 2027).
Segnaliamo che il rinvio degli obblighi fa parte di un piano più generale dell'UE di riscrittura della disciplina sulla rendicontazione di sostenibilità. La Commissione, nell'ambito del "Pacchetto Omnibus", ha infatti presentato un'altra proposta di direttiva, ancora all'esame delle Istituzioni, con cui l'UE intende ridurre le imprese obbligate al nuovo report (solo se con più di 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro) e semplificare i dati obbligatori da inserire (secondo gli standard ESRS – European Sustainability Reporting Standards).
PROROGA DEI TERMINI PER LA CSDDD
Con riferimento invece all’adozione delle misure per contrastare le pratiche dannose per l'ambiente e i diritti umani, la direttiva 2025/794/UE posticipa di un anno, dal 26 luglio 2027 al 26 luglio 2028, la partenza degli obblighi di “due diligence della sostenibilità” introdotti per le grandi imprese dalla Direttiva 2024/1760/Ue (c.d. Corporate Sustainability Due Diligence Directive — CSDDD) e rinvia al 26 luglio 2027 il termine entro cui gli Stati membri devono recepire le nuove regole europee in materia.
Ricordiamo infine il rinvio degli obblighi fa parte di un più ampio progetto europeo di revisione delle regole sulla “due diligence” aziendale ai fini della sostenibilità presentato dalla Commissione UE a fine febbraio (c. d. "Pacchetto Omnibus").
È infatti all'esame UE una proposta di direttiva per limitare i nuovi obblighi di “due diligence” ai soli "partner commerciali diretti" dell'impresa e ridurre la frequenza del monitoraggio da parte dell'azienda sulle misure adottate (ogni cinque anni invece che ogni anno).
Per ulteriori approfondimenti rimandiamo al Suggerimento n. 180/2025 e alle news aggiornate presenti nell’area pubblica della Piattaforma Cantiere Impatto Sostenibile.