Partecipazione delle aziende alla campagna vaccinale anti-Covid-19 - Protocollo nazionale 6 aprile 2021
È stato sottoscritto il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”.
Suggerimento n. 286/45 del 9 aprile 2021
Le Parti Sociali nazionali, in collaborazione con i Ministeri preposti ed il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, hanno definito un apposito Protocollo che permette il coinvolgimento delle realtà produttive nella campagna vaccinale in corso.
Come noto (v. nostro Suggerimento n. 222/2021), Confindustria nel mese scorso aveva avviato una mappatura nazionale per identificare i siti aziendali idonei alla campagna vaccinale anti Covid-19, raccogliendo numerose adesioni anche da parte delle imprese edili facenti parte del nostro sistema associativo dimostrando così al Governo che anche le imprese industriali possono svolgere un importante ruolo nel programma nazionale di vaccinazione anti Covid-19.
Peraltro, il sistema Ance ha messo a disposizione delle Autorità preposte anche alcuni siti degli Enti Bilaterali territoriali, esplicitamente menzionati anche dal Protocollo, che potranno essere delle valide alternative alle sedi aziendali.
Con la definizione del Protocollo in parola sarà possibile per le aziende interessate - ferma restando la disponibilità dei vaccini e la valutazione dell’idoneità ed adeguatezza dei siti produttivi segnalati - organizzare la somministrazione del vaccino nei confronti dei propri lavoratori (a prescindere dalla tipologia contrattuale, compresi anche i datori di lavoro o i titolari) nel pieno rispetto delle regole e delle procedure stabilite dal Protocollo e dagli ulteriori documenti in esso richiamati (“Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” documento elaborato d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome) che però, ad oggi, non risultano ancora definiti e che, pertanto, non consentono il pieno avvio operativo del Protocollo in parola.
Ne consegue che il piano vaccinale nei luoghi di lavoro sarà operativo solo dopo l’emanazione delle suddette indicazioni.
Tutto ciò premesso, evidenziamo di seguito gli elementi di maggior rilievo contenuti nel Protocollo.
- L’impresa deve elaborare un proprio piano aziendale (c.d. “vaccinazione diretta”) con il supporto del medico competente che sarà responsabile da un lato di informare i lavoratori di vantaggi e rischi della vaccinazione e dall’altro di interagire con il Servizio Sanitario Regionale (SSR) per le registrazioni necessarie.
- Il piano aziendale, i cui costi di realizzazione e gestione sono a carico del datore di lavoro, deve essere sottoposto all’Azienda Sanitaria di riferimento che è responsabile della distribuzione dei vaccini (il cui costo è a carico del SSR) tenuto conto del numero dei lavoratori che volontariamente avranno aderito a tale piano.
- La somministrazione dei vaccini dovrà essere eseguita da operatori sanitari e/o dal medico competente e dovrà avvenire presso locali idonei che rispettino tutti i requisiti stabiliti dal documento sopra citato denominato “Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”. Se la somministrazione avverrà in orario di lavoro, il tempo necessario alla medesima è considerato a tutti gli effetti orario di lavoro.
- Nel caso in cui un’impresa non volesse ricorre alla vaccinazione diretta potrà avvalersi di strutture sanitarie private, appositamente convenzionate, o delle strutture territoriali dell’INAIL, con oneri a proprio carico salvo la fornitura dei vaccini che resta a spese del SSR.
Restiamo in attesa di prossimi aggiornamenti circa la definizione delle “Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” da cui dipende l’operatività del Protocollo per capire anche come lo stesso dovrà essere coordinato con l’iniziativa della Regione Lombardia che ha sottoscritto un proprio Protocollo con il sistema associativo delle imprese e l’Associazione dei medici competenti finalizzato al coinvolgimento dei datori di lavoro privati nella campagna di vaccinazione anti COVID-19 attiva nella nostra Regione (v. nostro Suggerimento n. 222/2021).