Crisi d'impresa - Aumento della soglia di debito IVA per le segnalazioni dell'Agenzia delle Entrate

Nel corso di conversione in legge del Decreto Semplificazioni è stato approvato dalla Camera un emendamento che interviene sull’importo del debito IVA che fa scattare la segnalazione di allerta ai fini di un eventuale accesso alla composizione negoziata della crisi.

Suggerimento n. 510/61 del 1° agosto 2022


Come noto il 15 luglio 2022 è entrato in vigore il D.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 - Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza - dopo diversi differimenti alla luce degli effetti prolungati della pandemia da Covid-19 (Suggerimento n. 319/29 del 6 maggio 2022).

Con un emendamento approvato dalla Camera in sede di conversione in legge del D.L. n.73/2022 (c.d. Decreto Semplificazioni fiscali), viene modificata - a pochi giorni dalla data di entrata in vigore - la disciplina delle segnalazioni dei creditori pubblici qualificati di cui all’art. 25-novies del D.lgs. 14/2019 per la composizione negoziata della crisi, con particolare riferimento alla segnalazione a carico dell’Agenzia delle Entrate.

In base all’emendamento approvato (n. 37.0.500) si dispone che la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate vada effettuata in presenza di un debito IVA non inferiore al 10% del volume d’affari dell’impresa relativo al periodo d’imposta precedente, e comunque di un debito IVA superiore a 20.000 euro. Nella formulazione originaria della norma, invece, era contemplata una segnalazione del creditore fiscale in presenza di un debito IVA superiore a 5.000 euro.

Questa modifica, anche se non ancora risolutiva delle criticità va comunque nel senso auspicato dall’ANCE che, sin dall’introduzione della disposizione, aveva espresso le proprie perplessità circa l’ammontare irrisorio del debito IVA collegato al meccanismo d’allerta dell’Agenzia delle Entrate, proponendo nelle competenti Sedi istituzionali l’innalzamento del limite ad almeno 35.000 euro, tenuto anche conto della specificità dell’attività resa nel settore edile.

Peraltro, il tetto relativo al debito IVA ha generato nelle ultime settimane forti incertezze alle imprese dei diversi settori produttivi, che si sono viste recapitare, in modo generalizzato, le comunicazioni d’allerta dell’Agenzia delle Entrate, circostanza che spinto la stessa Amministrazione finanziaria, con un proprio comunicato stampa, a precisare che gli avvisi inviati non comportano l’obbligo di accedere alla “composizione negoziata della crisi”, ma solo un invito a verificare la singola posizione aziendale sul piano di una possibile insolvenza.

In ogni caso, l’emendamento rappresenta un primo passo nella revisione della disciplina delle segnalazioni d’allerta. Tuttavia, una disposizione analoga dovrebbe essere introdotta anche in relazione agli importi del debito cui sono riferite le segnalazioni d’allerta degli altri “creditori pubblici qualificati”, quali l’INPS (debito per contributi superiore a 15.000 euro in presenza di lavoratori subordinati) e l’INAIL (debito per premi assicurativi superiore a 5.000 euro).

Dopo l’approvazione della Camera, il disegno di legge di conversione del “Decreto Semplificazioni”, comprensivo dell’emendamento, verrà esaminato dal Senato ai fini della definitiva conversione in legge.

Sarà cura dell’Associazione fornire ulteriori aggiornamenti sul tema.

 


Referenti

Questo contenuto è riservato agli iscritti ad Assimpredil Ance. Se sei iscritto ad Assimpredil Ance, accedi. Se ancora non lo sei, scopri come fare.