COVID-19 e salute e sicurezza sul lavoro - Protocollo anti contagio e circolari ministeriali - Punto della situazione

Seppur non più obbligatorio, mantenere il Protocollo contro i contagi è la chiave per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in ottica COVID-19.

Suggerimento n. 59/17 del 19 gennaio 2023


Stiamo per entrare nel quarto anno di pandemia e l'andamento dei contagi deve far tenere sempre alta l'attenzione.

In relazione allo sviluppo normativo, si riportano gli aggiornamenti principali ed alcune considerazioni riteniamo utili per le imprese.

Con una circolare, lo scorso 31 dicembre 2022 il Ministero della Salute ha aggiornato le modalità di gestione dei casi e prorogato le misure relative ai dispositivi di protezione.

 

CASI CONFERMATI

Le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento secondo le modalità di seguito riportate:

  • per i casi che sono sempre stati asintomatici e per coloro che non presentano comunque sintomi da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare;
  • per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria/farmacia risulti negativo;
  • per i casi in soggetti immunodepressi, l’isolamento potrà terminare dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo.

Un regime particolare e diverso è previsto per gli operatori sanitari e per i soggetti di rientro in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese.

 

CONTATTI STRETTI DI CASO

A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 è applicato il regime dell’autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.

Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2.

Sono inoltre prorogate al 30 aprile 2023 le misure per l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, che è obbligatorio indossare da parte dei lavoratori, degli utenti e dei visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali.

 

LUOGHI DI LAVORO

Alla luce di quanto sopra, l'isolamento termina anche senza aver effettuato un tampone di controllo con risultato negativo, per chi è sempre stato senza sintomi.

Questa "regola sociale" vale anche nei luoghi di lavoro? Si ritiene infatti - secondo un approccio condiviso dal Ministero della Salute, consultato per le vie brevi- che per il ritorno al lavoro (a meno che non vi sia stato ricovero ospedaliero), il datore di lavoro non possa più richiedere la produzione del tampone con esito negativo.

Alcune considerazioni ed indicazioni che riteniamo utili per le imprese:

  • innanzitutto, seppur non più obbligatorio, l'azienda mantiene il Protocollo, conforme al testo del 2022 (v. nostro Suggerimento 476 del 14 luglio 2022), come misura a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Il Protocollo infatti, laddove volontariamente attuato, continua a garantire il rispetto delle previsioni dell’art. 2087 del Codice civile;
  • l'azienda aggiorna l'informativa per i lavoratori, coerentemente con le "regole sociali";
  • il Protocollo, se mantenuto, è quindi un documento "vivo": è opportuno che RSPP, medico competente e RLS collaborino in tal senso con il datore di lavoro;
  • le misure di prevenzione previste nel Protocollo aziendale interno, integrative ed eventualmente più incisive secondo la tipologia, la localizzazione e le caratteristiche del cantiere/impresa rispetto a quelle disposte dall’autorità sanitaria, possono mantenere l'obbligo di tampone negativo per il rientro al lavoro: è una libera scelta aziendale che diverse imprese stanno adottando;
  • al termine dell’isolamento, è obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 fino al decimo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed è comunque raccomandato di evitare persone ad alto rischio e/o ambienti di lavoro affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare.

In sintesi, ancora oggi, valgono l'interpretazione e il suggerimento di mantenere in atto il Protocollo anticontagio, alleggerendolo e attualizzando le singole disposizioni in esso contenute.


Referenti

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Tags: Coronavirus