Rapporto Congiunturale sull’andamento del settore delle costruzioni: Città Metropolitana di Milano, Provincia di Monza e Brianza, Provincia di Lodi
Trasmettiamo la quattordicesima edizione del Rapporto Congiunturale sul settore delle costruzioni a cura del Centro Studi di Assimpredil Ance.
Suggerimento n. 486/9 del 31 ottobre 2024
Si trasmette la quattordicesima edizione del Rapporto Congiunturale sul settore delle costruzioni per la Città Metropolitana di Milano e le Province di Lodi e di Monza e Brianza, realizzato a cura del Centro Studi di Assimpredil Ance. Il Rapporto ha l’obiettivo di delineare i fenomeni che si manifestano sul mercato e le prospettive future in una fase che rimane complessa del ciclo economico.
Il documento vuole analizzare il settore delle costruzioni su diversi fronti, mercato privato e mercato pubblico, concentrandosi sui territori della Città Metropolitana di Milano e sulle Province di Lodi e di Monza e Brianza.
Gli argomenti trattati sono i seguenti:
- Quadro macroeconomico e investimenti in costruzioni
- Ore retribuite e numero lavoratori iscritti alla Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza
- Super Ecobonus 110%
- Mercato immobiliare residenziale
- Bandi e procedure di gara per lavori pubblici
- Spesa in conto capitale dei Comuni
Nel Rapporto viene riportato come l’Istat a settembre 2024 abbia rivalutato le principali grandezze economiche a cominciare dal Pil, gli investimenti fissi lordi e tra questi gli investimenti in costruzioni.
Particolarmente intensa è stata la rivalutazione del volume di investimenti in costruzioni effettuati negli ultimi tre anni. E i dati confermano il ruolo determinante svolto dal settore delle costruzioni nella crescita dell’economia italiana negli anni post pandemia.
In tre anni, dal 2021 al 2023, gli investimenti in costruzione sono cresciuti in modo straordinario raggiungendo i 204 miliardi complessivi a livello nazionale e superando il picco registrato nel 2007 (200 miliardi). In altri termini in 3 anni è stato recuperato il volume di investimenti registrato nel 2007, raggiunto dopo un ciclo positivo durato 9 anni (1999 -2007), al quale è seguito, dopo la crisi finanziaria del 2008, un ciclo negativo della durata di altri 9 anni (dal 2018 al 2016).
La stessa dinamica si deduce dall’andamento degli investimenti in costruzioni trimestrali in valori reali, che indicano peraltro una sostanziale tenuta dei volumi d’investimento anche nei primi sei mesi del 2024, pur se con una leggera flessione nel secondo semestre. Una dinamica che trova riscontro in tutti gli indicatori dei nostri territori analizzati nel Rapporto.
I dati della Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza indicano, in termini di ore lavorate e di numero di lavoratori occupati, che è stato raggiunto nel quarto trimestre 2023 il picco massimo dei livelli di attività dal 2015, al quale sono seguiti leggere flessioni nei primi due trimestri del 2024, mantenendo comunque livelli di attività elevati.
Una crescita così repentina ed intensa può essere attribuita all’utilizzo dell’incentivo fiscale del superbonus 110% e dall’avvio dalla fine del 2022 degli investimenti in infrastrutture, trainati dal PNRR.
Questi ultimi continueranno a crescere in modo significativo nel secondo semestre del 2024 e per buona parte del 2025.
Viceversa, gli investimenti in abitazioni cominceranno a decrescere in modo accelerato, per il venir meno dello stimolo del superbonus, solo in parte sostenuti dai bonus edilizi ordinari, peraltro in fase di décalage.
L’edilizia abitativa ordinaria sembra ristagnare sia per questioni legate alla regolazione sia per la scarsa consapevolezza dei decisori pubblici di dare una risposta alla domanda di abitazioni in proprietà ed in affitto presente sul mercato.
Probabilmente il 2024 si chiuderà con una ridotta flessione dei volumi per effetto della crescita intensa degli investimenti in infrastrutture e la progressiva accelerata riduzione di quelli in abitazioni.
Nel 2025, con l’esaurirsi dell’effetto del PNRR, la flessione del volume di investimenti in costruzioni sarà molto più consistente.
Destano preoccupazione soprattutto le prospettive di medio termine dal 2026 in avanti.
I rigidi vincoli di finanza pubblica che il Governo si è dato con il Piano Strutturale di bilancio di medio termine, non permetteranno di mantenere i ritmi di investimenti in infrastrutture che si sono osservati in questi ultimi anni. L’eventuale proroga del PNRR potrà solo mitigare i limiti alla capacità di spesa in investimenti pubblici.
Il comparto degli investimenti in abitazioni, se non risolverà i problemi di regolazione e se non saranno adottate misure adeguate a favorire l’offerta di abitazioni in proprietà e in affitto e stimoli equilibrati ed efficienti per il recupero del patrimonio residenziale, entrerà in una fase di stagnazione in un mercato più ristretto in termini di volumi.
Particolarmente negativa è la situazione che si sta determinando nel Comune di Milano.
La paralisi amministrativa urbanistica non solo sta bloccando i numerosi interventi che hanno ottenuto l’autorizzazione secondo la regolazione finora applicata, in una città con grave carenza di offerta abitativa, ma sta rinviando qualunque nuova iniziativa di sviluppo per l’incertezza del quadro regolatorio. Una situazione di stallo che viene confermata dalla riduzione del 70% degli oneri di urbanizzazione percepiti dal Comune di Milano nell’ultimo anno.
Qualora si riuscisse a definire un nuovo quadro regolatorio, la ripresa delle attività edilizie sarà posticipata per molto tempo.
Il Rapporto Congiunturale è uno strumento di conoscenza che ci aiuterà anche nei prossimi mesi a comprendere l’evoluzione della situazione.