Rapporto Congiunturale sull’andamento del settore delle costruzioni: Città Metropolitana di Milano, Provincia di Monza e Brianza, Provincia di Lodi
Trasmettiamo la dodicesima edizione del Rapporto Congiunturale sul settore delle costruzioni a cura del Centro Studi di Assimpredil Ance.
Suggerimento n. 1/1 del 3 gennaio 2024
Si trasmette la dodicesima edizione del Rapporto Congiunturale sul settore delle costruzioni per la Città Metropolitana di Milano e le Province di Lodi e di Monza e Brianza, realizzato a cura del Centro Studi di Assimpredil Ance. Il Rapporto ha l’obbiettivo di delineare i fenomeni che si manifestano sul mercato e le prospettive future in una fase che rimane complessa del ciclo economico.
Il documento vuole analizzare il settore delle costruzioni su diversi fronti, mercato privato e mercato pubblico, concentrandosi sui territori della Città Metropolitana di Milano e sulle Province di Lodi e di Monza e Brianza.
Gli argomenti trattati sono i seguenti:
- Quadro macroeconomico e investimenti in costruzioni
- Ore retribuite e numero lavoratori iscritti alla Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza
- Super Ecobonus 110%
- Mercato immobiliare residenziale
- Bandi e procedure di gara per lavori pubblici
- Spesa in conto capitale dei Comuni
- PNRR
Nel Rapporto viene descritto come l’economia italiana sia in una fase di rallentamento, dopo un biennio di crescita straordinaria.
I principali istituti di analisi economica nazionali e internazionali confermano il rallentamento dell’economia italiana, anche se il nostro sistema economico, grazie anche al settore delle costruzioni, conferma una grande resilienza rispetto al rallentamento dell’economia globale, alle tensioni geopolitiche sempre più estese e alle politiche monetarie restrittive finora adottate dalla BCE.
Le previsioni dell’Istat indicano che il PIL italiano è atteso in crescita del +0,7% nel 2023 e 2024, in forte rallentamento rispetto al 2022: sostanzialmente in linea con le recenti previsioni di Banca d’Italia e Ocse.
Gli investimenti fissi lordi in costruzioni, comparando i primi 9 mesi del 2023 e 2022, registrano una flessione del 2,7% in termini reali come risultato di riduzione degli investimenti in abitazioni (-7,8%) ed un aumento degli investimenti in fabbricati non residenziali ed opere infrastrutturali (+4,4%).
Le previsioni di alcuni centri di analisi riportate nel Rapporto indicano che il 2023 si chiuderà con una leggera flessione degli investimenti in costruzione a livello nazionale.
Per quanto riguarda, invece, il territorio di competenza dell’Associazione si registrano: alti livelli di attività edilizia in termini di ore retribuite e lavoratori occupati; un ritmo sostenuto di investimenti ammessi in detrazione e di lavori conclusi, in crescita del 27,9% rispetto all’anno precedente; un aumento rilevante delle procedure di gara sottosoglia e sopra soglia per la realizzazione degli investimenti; l’incremento della spesa in conto capitale dei Comuni.
Il 2023 chiuderà, dunque, con una sostanziale tenuta dei livelli produttivi del settore.
Per il 2024 si prevede un rallentamento, ma molto dipenderà dalla capacità di aprire i molti cantieri legati al PNRR e alle prossime Olimpiadi.
Le politiche monetarie restrittive adottate fino adesso dalla BCE hanno ridotto le capacità di accesso al credito di imprese e famiglie, frenando l’economia, con ripercussioni sul mercato immobiliare che ha registrato una riduzione dei volumi di compravendite di abitazioni.
La propensione ad investire nella casa degli italiani rimane alta, in particolare nei nostri territori, e ci sono segnali positivi di rallentamento dell’inflazione con conseguente stabilità dei tassi di interesse.