Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro

Il documento, tenuto conto di quanto emanato dal Ministero della Salute, contiene linee guida condivise tra le Parti sociali per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio.

Suggerimento n. 169/42 del 16 marzo 2020


Si rende noto il contenuto del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro dello scorso 14 marzo, finalizzato a specificare quanto previsto nel D.P.C.M. dell’11 marzo 2020, in tema di cautele da osservare in caso di prosecuzione di attività produttive.

L’art. 1, n. 7), lett. d), prevede espressamente che le attività produttive “assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale”.

Oltre a quanto previsto dal DPCM dell’11 marzo 2020, le Parti hanno stabilito che le imprese adottino il protocollo di regolamentazione all’interno dei propri luoghi di lavoro e applichino le ulteriori misure di precauzione elencate nello stesso - da integrare con altre equivalenti o più incisive secondo le peculiarità della propria organizzazione - per tutelare la salute delle persone presenti all’interno dell’azienda e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro, al fine di contrastare l’epidemia di COVID-19.

In particolare sono previste indicazioni per:

  • Informazione.
  • Modalità di ingresso in azienda: verifica della temperatura corporea del personale al momento dell’accesso nel luogo di lavoro, con conseguente divieto in caso di temperatura superiore ai 37,5° Tale misurazione deve avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente. Allo stesso tempo, vengono ricordate le indicazioni da seguire per coloro che negli ultimi 14 giorni hanno avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provengano da zone a rischio (identificate dall’OMS).
  • Modalità di accesso dei fornitori esterni: si suggerisce di favorire la permanenza degli autisti a bordo dei propri mezzi di trasporto, non consentendo l’accesso agli uffici. Viene, comunque, ribadita la regola cardine generale, in specifico per le attività di carico e scarico, del mantenere la distanza tra le persone di almeno un metro.
  • Pulizia e sanificazione.
  • Precauzioni igieniche personali: si richiama la necessità del rispetto da parte di tutti delle precauzioni igieniche, in particolare per le mani, prevedendo a tal fine che da parte dell’azienda vengano messi a disposizione idonei mezzi detergenti.
  • Dispositivi di protezione individuale: si precisa che le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, confermando così che esse non rappresentano in ogni contesto lavorativo e per ogni lavoratore il primo e inderogabile presidio di tutela da utilizzare, ma solo in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani, salvo casi particolari di sospetto contagio.
  • Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi ecc.).
  • Organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work, rimodulazione dei livelli produttivi).

 

Si ricorda, tuttavia, che il sistema Associativo ha chiesto al Governo un provvedimento generale di sospensione dei lavori edili non ritenendo possibile garantire nei cantieri la sicurezza delle maestranze nel rispetto della salute pubblica, considerata altresì la difficoltà di adattare indicazioni teoriche, dettate genericamente per tutti i settori, alle specificità dell’attività edilizia.

Nel corso della giornata odierna sono attesi, anche su questi aspetti, degli aggiornamenti.

 


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Tags: Coronavirus