Con circolare n. 4/E del 20 marzo l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla sospensione dall’8 marzo al 31 maggio 2020 dei termini per fornire risposta alle istanze di interpello.

In particolare, è precisato per tutte le istanze di interpello (ordinario, probatorio, disapplicativo, anti-abuso) presentate nel periodo di sospensione (8 marzo - 31 maggio) i termini per la notifica della risposta e quelli per la regolarizzazione o integrazione delle istanze presentate iniziano a decorrere dal 1° giugno 2020.

In ogni caso, durante il periodo di sospensione (8 marzo 2020 - 31 maggio 2020), gli uffici continueranno l’iter lavorativo degli interpelli in maniera abituale (per quanto lo permetta la situazione emergenziale). Tuttavia, se durante il periodo di interruzione, gli uffici dovessero inviare una richiesta di documentazione integrativa a cui il contribuente dovesse fornire risposta prima del 31 maggio, il termine perentorio per fornire il parere inizierà a decorrere dal 1° giugno 2020, così come decorrono dalla stessa data i 60 giorni disponibili per inviare la documentazione integrativa da parte del contribuente.

L’Agenzia precisa inoltre che la mancata risposta dell’Amministrazione nei tempi ordinari non può essere inteso come “silenzio assenso” visto che le istanze sono in stand-by per disposizione di legge.

Da ultimo gli uffici finanziari hanno chiarito che, fino al 31 maggio 2020, gli interpelli e le richieste di consulenza giuridica potranno comunque essere presentate esclusivamente per via telematica tramite PEC.