I DNSH: gli obiettivi ambientali negli appalti pubblici
I progetti e le riforme proposti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano sono stati valutati considerando il criterio DNSH (Do No Significant Harm - DNSH) cioè non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali.
Suggerimento n. 439/17 del 18 settembre 2023
Il principio DNSH (Do No Significant Harm - DNSH) cioè non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali, è stato introdotto dal Regolamento (UE) 2020/852 noto come “Regolamento Tassonomia” e nasce per coniugare crescita economica e tutela dell’ecosistema, garantendo che gli investimenti siano realizzati senza pregiudicare le risorse ambientali.
In coerenza con il Green Deal europeo e a sostegno dell’Accordi di Parigi, il principio DNSH ha lo scopo di valutare se un investimento possa o meno arrecare un danno significativo rispettandone:
- la mitigazione dei cambiamenti climatici;
- l’adattamento ai cambiamenti climatici;
- l’uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
- la transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
- la prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua o del suolo;
- la protezione e ripristino della biodiversità e della salute degli ecosistemi.
IL CONTRIBUTO DEL COMPARTO EDILIZIA
I finanziamenti del RRF (Recovery and Resilient Facility) devono includere interventi che concorrano per il 37% delle risorse alla transizione ecologica: risulta evidente che il comparto edile ha un ruolo di primo piano nel raggiungimento di tale obiettivo.
Il lavoro per progettisti ed imprese esecutrici è quello di ottemperare agli obiettivi ambientali e attestarne la conformità con riferimento al sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili (articolo 17 del Regolamento UE 2020/852) per tutta la durata dell’opera. Per assicurare il rispetto degli adempimenti è opportuno che i soggetti attuatori siano in grado di:
- in fase preliminare, analizzare la documentazione tecnica e amministrativa contenuta nei documenti a base di gara, per valutare gli eventuali extra costi da sostenere in fase di attuazione;
- in fase di esecuzione, avvalersi di uno staff tecnico che sia in grado di raccogliere il materiale utile e operare scelte consapevoli di concerto con gli altri soggetti responsabili;
- in fase di rendicontazione, se le attività precedenti sono state svolte con la dovuta attenzione, raccogliere ed inviare il materiale utile a dimostrare l’evidenza dei risultati raggiunti.
I DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
A supporto degli investimenti finanziati dal RRF è stata pubblicata la Guida operativa per il rispetto del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente (c.d. DNSH) con la Circolare RGS n.32 del 30 dicembre 2021 e la successiva edizione aggiornata allegata alla Circolare RGS n. 33 del 13 ottobre 2022.
La guida contiene utili informazioni per inquadrare l’investimento a cui si fa riferimento e più precisamente:
- la mappatura delle misure del PNRR, che ha la funzione di associare ad ogni misura le attività economiche che verranno svolte per la realizzazione degli interventi;
- schede tecniche relative a ciascun settore di intervento (per es., costruzione di nuovi edifici, fotovoltaico, ciclabili), la cui funzione è quella di fornire, alle Amministrazioni titolari delle misure PNRR e ai soggetti attuatori, una sintesi delle informazioni operative e normative che identificano i requisiti tassonomici, ossia i vincoli DNSH, e nelle quali sono riportati i riferimenti normativi, i vincoli DNSH e i possibili elementi di verifica;
- check list di verifica e controllo per ciascun settore di intervento, che riassumono in modo molto sintetico i principali elementi di verifica richiesti nella corrispondente scheda tecnica.
La scelta delle schede da rendicontare deve essere svolta dal soggetto attuatore con il progettista che è tenuto a valutare tutte le misure applicabili al caso in esame, sempre verificandone l’effettiva applicabilità consultando le schede suddette.
Tra le schede di maggior interesse si segnalano la “Scheda 1 – Costruzione di nuovi edifici” e la “Scheda 2 - Ristrutturazioni e riqualificazioni di edifici residenziali e non residenziali”, alle quali sono spesso associate le schede relative alle sistemazioni delle aree a vede e le piste ciclabili nel caso l’intervento riguardi il lotto di intervento (a titolo esemplificativo, in caso di ristrutturazione urbanistica).
Si ricorda che la Guida risulta essere uno strumento nazionale utile a comprendere i contenuti delle verifiche da effettuare in relazione all’ambito di intervento del singolo progetto e alle metodologie da utilizzare per effettuarle.
Infine, si segnala il lavoro svolto dalla la Fondazione IFEL che sviluppa diversi documenti tecnici ed eventi formativi a supporto dei soggetti attuatori coinvolti.
La guida operativa in entrambe le versioni e tutti gli allegati sono scaricabili dal sito web ufficiale Italia Domani.
Ulteriori pubblicazioni sono disponibili alla pagina di Fondazione IFEL.
Ricordiamo alle imprese associate che in Assimpredil Ance è stato attivato lo Sportello CAM, un nuovo servizio gratuito per gli associati, con l’obiettivo di accompagnare le imprese per la definizione di percorsi verso la sostenibilità, tramite i Criteri Ambientali Minimi e il principio DNSH.
Lo Sportello CAM, curato dall’arch. Angela Panza, è in grado di fornire chiarimenti e consulenze alle imprese associate in merito alle applicazioni dei CAM in ambito Lavori Pubblici, Regolamenti Edilizi, progettazione e gestione del cantiere.
Lo Sportello è inoltre a disposizione delle imprese anche per eventuali esigenze che richiedano una ulteriore consulenza professionale.