Facciamo seguito al nostro Suggerimento n. 620/2020, per segnalare che il nuovo DPCM fornisce utili indicazioni inerenti la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario a seguito dell’ingresso in Italia dall’estero.

L’andamento dei contagi nei Paesi stranieri rappresenta un argomento critico soprattutto in questo periodo di spostamenti anche per motivi feriali, e il rientro in Italia dall’estero, con le relative cautele da adottare, è oggetto di continui aggiornamenti da parte delle Autorità competenti.

Per tale motivo, riteniamo utile evidenziare quanto previsto dall’articolo 6, comma 7, del DPCM 7 agosto 2020 in riferimento ad una specifica condizione di esenzione dall’isolamento fiduciario:

“A condizione che non insorgano sintomi di COVID-19 e che non ci siano stati soggiorni o transiti in uno o più Paesi di cui agli elenchi C e F dell'allegato 20 nei quattordici giorni antecedenti all'ingresso in Italia, fermi restando gli obblighi di cui all'art. 5, le disposizioni di cui ai commi da 1 a 5 non si applicano:

 c)  ai cittadini e ai residenti degli Stati e territori di cui agli elenchi A, B, C e D dell'allegato 20 che fanno ingresso in Italia per comprovati motivi di lavoro;”

Tale indicazione è di particolare rilevanza in quanto, a mero titolo esemplificativo, nell’ipotesi di lavoratore di impresa italiana con cittadinanza egiziana ma residenza a Milano si rende necessario l’isolamento fiduciario al rientro in Italia.

Viste la complessità delle norme e la difficoltà della loro interpretazione ed applicazione, si attendono nuovi chiarimenti da parte delle Autorità competenti (Ministero della Salute, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ecc.) che possano superare tutti i dubbi sorti onde evitare problemi organizzativi per le imprese.