Unioncamere ha recentemente pubblicato il primo Osservatorio sulla Crisi d’Impresa che offre un'analisi dettagliata relativa all’andamento delle procedure concorsuali, di quelle stragiudiziali e degli altri istituti di regolazione della crisi.

L’arco temporale preso in considerazione dallo studio è il triennio 2021-2023 unitamente al 1° semestre 2024. In tal modo si è reso possibile ripercorrere il passaggio dagli istituti regolamentati dalla legge fallimentare a quelli disciplinati dal Codice della Crisi d’impresa, entrato in vigore definitivamente nel 2022.

Viene, inoltre, fornita una fotografia delle principali caratteristiche delle imprese che hanno fatto ricorso ai diversi procedimenti.

L’analisi offerta conduce ad alcune rilevanti considerazioni. In primo luogo, si evidenzia una preferenza per gli strumenti stragiudiziali che facilitano il mantenimento della continuità aziendale. Difatti, è stato registrato un calo nel ricorso alle procedure di fallimento/liquidazione giudiziale e dei concordati preventivi a fronte di un incremento nell’accesso agli accordi di ristrutturazione dei debiti ed alla composizione negoziata.

Inoltre, emerge chiaramente il successo registrato dagli strumenti che consentono la transazione fiscale con l’Erario, come gli accordi di ristrutturazione tramite i quali è oggi possibile negoziare il debito tributario.

A tal proposito si segnala che il Consiglio dei ministri n. 93 del 4 settembre ha approvato in via definitiva il decreto correttivo del Codice della crisi e dell’insolvenza, che ha introdotto interessanti novità che riguardano la composizione negoziata, tra cui la transazione fiscale.

Da ultimo, l’analisi sul settore merceologico di appartenenza delle imprese ci consente di conoscere quali siano gli strumenti più utilizzati dalle imprese operanti nel settore delle costruzioni: nell’ordine, accordo di ristrutturazione dei debiti, liquidazione giudiziale, concordato preventivo, concordato semplificato e composizione negoziata della crisi.