Bonus edilizi - Nota periodica Istat su Pil ed indebitamento
L’Istat fa il punto sulla natura dei crediti di imposta derivanti dai bonus edilizi e certifica che le costruzioni sono state il vero motore dell’economia del Paese.
Suggerimento n. 145/25 del 2 marzo 2023
È stata pubblicata la Nota periodica di aggiornamento dati con la quale l’Istat ha diffuso i numeri su Pil e indebitamento delle Amministrazioni pubbliche evidenziando, anche a seguito dell’interlocuzione avuta con Eurostat, l’impatto dei bonus edilizi sui conti pubblici.
In particolare, dai dati pubblicati emerge che l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -8,0%, a fronte del -9,0% nel 2021. Il valore dell’indebitamento per gli anni 2020 e 2021 è stato rivisto a seguito del cambiamento introdotto nel trattamento contabile dei crediti di imposta.
La differenza di calcolo è dovuta alla classificazione del credito, se sia da considerare “pagabile” o “non pagabile”. Nel caso in cui vi siano limiti alla fruibilità del credito, il credito è definito come "non pagabile", quindi da registrare nei conti pubblici come minore entrata nel momento del suo utilizzo. Nel caso in cui, invece, esista una ragionevole certezza che, nel corso del tempo, il credito sarà utilizzato nella sua interezza, il credito fiscale è da ritenersi "pagabile" e quindi deve essere registrato come spesa delle amministrazioni pubbliche, per un ammontare pari all'intero importo maturato, nell'anno di sostenimento della spesa agevolata. Quando la misura è classificata "non pagabile", l'impatto è diluito negli anni di utilizzo del credito fiscale; quando la misura è classificata "pagabile", l'impatto sull'indebitamento delle amministrazioni pubbliche si concentra invece esclusivamente nel primo anno.
Alla luce del nuovo quadro interpretativo e a seguito dell'esito degli approfondimenti metodologici condotti congiuntamente da Istat e Eurostat, è mutato il trattamento contabile del Superbonus e del cosiddetto bonus facciate a partire dall'anno di stima 2020. Entrambi i crediti di imposta sono ora classificati come crediti di imposta di tipo “pagabili” e registrati nel conto consolidato delle amministrazioni pubbliche come spese per l'intero ammontare, ossia nel momento di sostenimento della spesa di investimento agevolata. Nelle precedenti stime, entrambe le agevolazioni erano state classificate come crediti di imposta di tipo “non pagabili” ed erano quindi registrate come minor gettito nell'anno di utilizzo del credito (quindi, come minore entrata tributaria).
Da ultimo, l’Istat ha anche certificato che le imprese del settore hanno trainato il Pil del 2021 e del 2022 (+20,7% e +10,2% il valore aggiunto delle costruzioni nei due anni). Si tratta di numeri che fanno ben comprendere il valore e il peso del settore delle costruzioni per la tenuta socioeconomica del Paese.