Il 31 dicembre 2024 sono entrate in vigore le modifiche al Codice dei contratti pubblici introdotte dal Decreto Correttivo. Tra le novità più significative spicca l'introduzione dell'istituto dell'accordo di collaborazione. Questo strumento, di carattere facoltativo, è a disposizione delle pubbliche amministrazioni e non sostituisce né integra il contratto d'appalto o altri contratti correlati, ma rappresenta un importante strumento funzionale a perseguire il principio del risultato e a migliorare la fase di esecuzione dei contratti pubblici, grazie al rafforzamento della cooperazione e dell'integrazione tra tutti i soggetti coinvolti nella filiera.
Per illustrare e approfondire le potenzialità dell’istituto ed esaminare alcuni esempi di accordo di collaborazione già concretamente realizzati, l’Associazione e il Construction Law Lab dell’Università degli Studi di Milano hanno organizzato lo scorso 13 marzo un convegno dove sono intervenuti la prof.sa Sara Valaguzza e due importanti amministrazioni del nostro territorio, il Gruppo CAP, con il Direttore Generale l’avv. Michele Falcone, e Metropolitana Milanese con il dr. Francesco Zuffada.
All’incontro è intervenuto anche Lorenzo Cordì, Consigliere di Stato e Consigliere giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che in sede di Decreto Correttivo si è occupato della redazione della norma dedicata all’introduzione nell’ordinamento giuridico nazionale dell’accordo di collaborazione.
L'accordo di collaborazione trova le sue radici nel sistema giuridico anglosassone, dove è concepito come uno strumento multilaterale finalizzato a promuovere la cooperazione, con l'obiettivo di incrementare l'efficienza e prevenire conflitti durante l'esecuzione degli appalti. Questo approccio mira a trasformare le potenziali interferenze negative tra gli attori in esternalità positive, superando una visione meramente individualistica e promuovendo la creazione di relazioni costruttive e dialogiche.
Nell'ambito degli appalti pubblici, l'accordo di collaborazione si caratterizza come uno strumento capace di favorire politiche orientate alla creazione di valore pubblico aggiunto, mediante l'uso di strumenti giuridici di natura privatistica, andando oltre la semplice realizzazione dell'opera pubblica, nella consapevolezza che quest'ultima genera effetti positivi che si estendono oltre la sua mera esecuzione, contribuendo allo sviluppo socio-economico, al miglioramento del tessuto urbano e alla promozione di pratiche sostenibili e inclusive.
In concreto, lo schema dell'accordo di collaborazione definisce, in relazione all'oggetto del contratto, gli obiettivi principali e collaterali della collaborazione, includendo eventuali premi o incentivi legati al loro raggiungimento.
Gli accordi di collaborazione intendono dunque governare le relazioni di rete, ossia quelle interazioni che, a causa di elementi giuridici o di fatto, si instaurano tra diversi rapporti contrattuali reciprocamente interferenti. Essi introducono regole specifiche per migliorare i rapporti tra il committente e l'intera filiera dei soggetti coinvolti, a vario titolo e con competenze diverse, nel perseguimento di un determinato risultato o nel successo di un'iniziativa complessa.
In tal senso, gli accordi collaborativi agiscono come un "ombrello" che ricomprende sotto un'unica disciplina di rete tutti o parte dei contraenti coinvolti nell'esecuzione della medesima commessa. Questo approccio consente di superare la tradizionale logica biunivoca del contratto classico, estendendo la sinergia e promuovendo economie di scala attraverso un'interazione allargata a tutte le parti direttamente e indirettamente coinvolte nella realizzazione dell'opera pubblica. Per tutte queste ragioni l’Associazione ritiene che gli accordi collaborativi possano valorizzare il ruolo delle PMI nonché degli aspetti sociali e ambientali legati all’appalto.
Dal confronto aperto con i partecipanti è quindi emersa la convinzione che gli accordi di collaborazione rappresentino una soluzione innovativa e funzionale a fornire nuove prospettive nella gestione degli appalti pubblici, favorendo un approccio integrato capace di migliorare le performance operative, promuovere la condivisione delle responsabilità e valorizzare le competenze di tutti gli attori coinvolti.