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PROTAGONISTI

INTERVISTA A PAOLO FRANCO, ASSESSORE ALLA CASA E ALL'HOUSING SOCIALE DI REGIONE LOMBARDIA

Assessore, Lei è intervenuto in occasione del convegno promosso da Assimpredil Ance lo scorso 16 maggio sui cambiamenti demografici in atto e le scelte strategiche da adottare, lato pubbliche amministrazioni e lato imprese, per dare risposta ai nuovi bisogni abitativi.
In Lombardia come sta cambiando la domanda di casa e come monitorate le dinamiche in atto?

Il mercato immobiliare lombardo continua a evidenziare canoni di locazione in aumento per diversi motivi: la corsa al mattone iniziata post pandemia, l’inflazione elevata, l’aumento dei costi delle materie prime, l’appetibilità delle locazioni turistiche. Il contesto attuale ci richiama a una particolare responsabilità sociale nella realizzazione di alloggi adeguati e sostenibili dai cittadini sul piano economico.
Per questo, Regione punta a sostenere gli interventi di housing sociale, cioè l’offerta di alloggi in locazione a canoni calmierati o in vendita a prezzi convenzionati, da destinare a coloro che non hanno i requisiti per i servizi abitativi pubblici né redditi sufficienti per sostenersi sul libero mercato (la cosiddetta “fascia grigia”). 
In questo contesto, le categorie che sono sotto la nostra lente di intervento sono i lavoratori pubblici, gli studenti, gli anziani, i fragili, i disabili.
Per gli anziani e i fragili, Regione Lombardia ha avviato 6 progetti di gestione sociale C.A.S.A. a Milano, con la presenza di community manager e custodi e di servizi sociosanitari territoriali con medici di medicina generale, infermieri e sportelli contro la violenza sulle donne.
Per quanto concerne i lavoratori, ho richiesto nelle Direttive alle ALER di prevedere avvisi per specifiche categorie con ISEE basso e medio basso. Cerchiamo così di differenziare le risposte alla domanda abitativa e di rendere ancora attrattiva le città per chi sceglie di venire a lavorarci (personale sanitario, della giustizia, delle forze dell’ordine, ecc).
Per gli studenti, ALER Milano ha messo in campo negli ultimi anni oltre mille alloggi e, nei prossimi anni, 800 ulteriori posti letto di 4 Università milanesi (Politecnico, Bocconi, Università degli studi e Cattolica) verranno realizzati grazie al V bando MUR che Regione ha cofinanziato con 3,5 Milioni di euro di risorse regionali per promuovere il sistema. Gli altri 12 progetti (per ulteriori 2200 alloggi) possono ottenere il finanziamento regionale solo a seguito dello scorrimento della graduatoria ministeriale.


Quali le politiche del Suo Assessorato per rispondere alle nuove esigenze abitative?  
Le ingenti risorse a sostegno del patrimonio abitativo pubblico costituiscono un banco di prova molto rilevante che il Piano Casa regionale ha saputo cogliere: oltre 1 mld tra risorse regionali, ministeriali e PNRR che costituiscono una vera e propria sfida per realizzare gli obiettivi che ci siamo preposti in termini di sostenibilità sociale, welfare abitativo, cura del patrimonio, rigenerazione urbana e housing sociale.
Nel dettaglio
Innanzitutto, con riferimento all’asse Sostenibilità del sistema (26,3 Milioni di euro) intendiamo lavorare per mantenere in equilibrio il sistema dei soggetti gestori pubblici, semplificare i processi anche informatici e accelerare assegnazioni.
Per quanto concerne l’asse Welfare abitativo (210,1 Milioni di euro), la finalità è sostenere le famiglie che non riescono a pagare l’affitto e dotare di servizi il contesto in cui si vive come la presenza dei community manager.
Per quanto riguarda l’asse Cura del Patrimonio (736,7 Milioni di euro), obiettivi rilevanti sono le manutenzioni e l’efficientamento energetico degli edifici, ma anche l’accessibilità dei disabili, la vigilanza nei quartieri.
Nell’ambito della Rigenerazione urbana (512,1 Milioni di euro), intendiamo portare a compimento gli interventi di rigenerazione che anche grazie al PNRR sono stati attivati come il PINQUA nei capoluoghi e gli accordi di programma nei quartieri prioritari e metropolitani.
Infine, per dare attuazione all’asse Housing sociale (52 Milioni di euro), stiamo coinvolgendo tutti i soggetti pubblici e privati nella risposta alla domanda abitativa del ceto medio, anche mediante le valorizzazioni e le residenze temporanee, per lavoratori e giovani studenti.


È molto forte e in crescita la domanda di housing sociale. Qual è l’offerta a livello regionale e   che specificità ha il nostro territorio?  Come poter ampliare questo segmento di mercato?
Regione ha previsto oltre 50 milioni di euro sull’asse del Piano Casa e un primo bando da 13,8 Milioni di euro. In sintesi, il bando cerca progetti capaci di offrire una vera opportunità di casa per famiglie della cosiddetta fascia grigia (ISEE 14.000 - 40.000 euro).
Per fare questo e per evitare ulteriore consumo di suolo occorre partire dal patrimonio esistente, recuperarlo e assegnarlo alla cittadinanza che lavora per i nostri territori, dove ci sono comuni ad alta tensione abitativa, oppure contesti territoriali con particolare incremento di fabbisogno abitativo.
A questo bando hanno presentato domanda gli enti pubblici, come le ALER e i Comuni, e i soggetti privati. Il contributo previsto aumenta in base alla durata del vincolo (300 €/mq - 8 anni; 600 €/mq -16 anni; 900 €/mq - 24 anni), con maggiorazione fino al 20% per proposte sperimentali e con azioni di gestione sociale - che sono ormai considerate fondamentali per presidiare stabili e quartieri.
A chiusura del bando sono pervenute 49 domande. Occorrerà verificarne la qualità per poterle ammettere a finanziamento. E questo è solo il primo passo di una sfida che sappiamo di poter vincere. Tanto più che non si tratta solo di case, ma di ricostruire il tessuto urbano con servizi di prossimità in modo da rendere attrattive anche le periferie per creare quel mix abitativo che tutti auspichiamo.


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