con l’adozione del D.L. n. 19 del 2 marzo 2024, di recente convertito in legge, sono state apportate ulteriori modifiche all’impianto normativo creato per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in materia di revisione del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari.
Si deve fin da subito rilevare che le nuove previsioni sono state adottate oltre che per garantire la realizzazione degli investimenti del PNRR anche, come evidenziato dal Governo, per assicurare comunque il compimento di quelli stralciati dal Next Generation EU.
La revisione del PNRR, approvata dalla Commissione Europea lo scorso dicembre, ha sì comportato un aumento delle risorse, che passano da € 191,5 miliardi a € 194,4 miliardi di euro, e l'istituzione di una nuova Missione 7, ma ha anche determinato una riduzione delle risorse destinate ad interventi di interesse per le costruzioni pari a circa 7 miliardi, tra riduzioni totali e parziali, rifinanziamenti, nuovi investimenti e l’istituzione della linea RepowerEU, con conseguenti modifiche e soppressioni di alcuni interventi previsti nel piano originale.
Si stima inoltre che circa il 45% dei definanziamenti totali e parziali, determinati dalla revisione del Piano, colpirà le regioni del Mezzogiorno, cosa che rischia di compromettere il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei divari territoriali che rappresenta uno degli obiettivi primari del PNRR.
Quanto al rifinanziamento delle opere stralciate dal PNRR si pongono invece due elementi di grave preoccupazione.
Il primo consiste nel rischio di depotenziamento della strategia pluriennale di rilancio degli investimenti.
Il decreto-legge rinvia infatti alcuni investimenti oltre l’orizzonte del 2026, taglia alcuni fondi pluriennali destinati alle infrastrutture e introduce meccanismi di riprogrammazione e definanziamento che però andranno calati in un contesto di politiche di bilancio restrittive e di ritorno al Patto di stabilità.
Il secondo elemento di preoccupazione attiene invece all’assenza di interventi significativi su alcuni nodi strategici per la rapida attuazione del PNRR.
Infatti, in merito ai pagamenti delle pubbliche amministrazioni alle imprese, negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un aumento dei ritardi e vi sono segnali di allarme di ulteriori rallentamenti. È certamente da apprezzare la previsione che aumenta al 30% l’anticipazione erogata alle stazioni appaltanti per i lavori PNRR, ma altre misure adottate sono troppo deboli.
Passando invece agli aspetti più positivi possiamo rilevare che gli ultimi dati ufficiali sullo stato di attuazione del PNRR hanno rilevato, al 31 dicembre 2023, un livello di spesa di € 45,6 miliardi, circa il 24% delle risorse europee del Piano.
In ogni caso, il settore delle costruzioni si conferma come il più dinamico, con una spesa pari a € 26,7 miliardi (circa € 24 miliardi al netto della spesa esclusa dal Piano dopo la revisione) e un avanzamento più che doppio rispetto alle altre misure del PNRR, questo soprattutto grazie al risultato del Superbonus 110%, e al buon avanzamento di alcune linee di intervento nell’ambito dei lavori pubblici, principalmente in relazione agli investimenti ferroviari e agli investimenti diffusi sul territorio di competenza degli enti locali.
Dai dati CNCE risultano poi molti più cantieri aperti rispetto alle banche dati ufficiali (ReGiS e ANAC), infatti, il 20 - 30% dei cantieri PNRR aperti non risulta nemmeno aggiudicato secondo i dati ANAC.
Dall’incrocio dei CIG delle opere PNRR con la banca dati CNCE_EdilConnect è anche emerso che circa il 35% dei cantieri PNRR risulta attualmente aperto o concluso e che l'apertura dei cantieri procede in modo differenziato a livello territoriale: al Sud solo il 29% dei cantieri è stato avviato, contro il 40% del Nord e il 36% del Centro.
Anche dopo la rimodulazione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una grande occasione per l’Italia sia in termini di risorse disponibili ed impiegate, sia in termini di opportunità di sviluppo di nuovi processi di spesa pubblica e come costruttori continueremo a fare la nostra parte per contribuire a far vincere all’intero sistema Paese la grande sfida del PNRR.