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PRESIDENZA

Care Amiche e Cari Amici,

ho il piacere di condividere con voi il 13° Rapporto congiunturale sul settore delle costruzioni per la Città metropolitana di Milano e le Province di Lodi, Monza e Brianza, curato dal nostro Centro Studi, guidato dal Vice Presidente Fabio Esposito (download qui).

Nel Rapporto viene descritto come l’economia italiana, seppur in rallentamento rispetto agli anni precedenti, continui a mostrare una capacità di tenuta e resilienza rispetto ad un quadro di rallentamento dell’economia globale, di persistenti tensioni geopolitiche sempre più estese e di una politica monetaria restrittiva adottata finora dalla BCE.

L’Istat ha, infatti, rivisto al rialzo le stime del Pil in Italia per il 2023 (+0,9% da +0,7%) e per il 2022 (+4,0% da +3,7%), sottolineando la tenuta del sistema economico italiano rispetto alle sfide sopra richiamate.

Per il 2024 le previsioni Istat e quelle dei principali istituti di analisi economica indicano una moderata crescita del Pil dello + 0,7% ed una ripresa nel 2025 (+1,2%).

Per gli investimenti in costruzioni il 2023 si chiude con un dato ancora positivo (+3,9%), seppur in rallentamento rispetto alla straordinaria crescita degli anni precedenti (+27,8% nel 2021, +12,1% nel 2022). Gli investimenti in costruzioni, secondo l’Istat, sono stati in questi anni uno dei settori più dinamici dell’economia italiana e nel biennio 2021-2022 hanno contribuito per circa due terzi alla forte crescita degli investimenti fissi lordi. Un contributo significativo che è continuato anche nel 2023.

Per il 2024 si profila un cambio di ciclo con un segno negativo, dopo la rilevante crescita registrata nei tre anni precedenti.

Le previsioni Ance per il 2024 indicano una riduzione degli investimenti in costruzioni del -7,4% in termini reali rispetto all’anno precedente. È un dato risultante da una caduta degli investimenti in riqualificazione edilizia, per il venir meno della spinta dell’incentivo fiscale del superbonus (-27%), non sufficientemente compensata dalla crescita degli investimenti in infrastrutture ed opere del genio civile (+20%).

Per quanto riguarda i territori analizzati dal Rapporto, il 2023 registrerà una crescita positiva degli investimenti in costruzioni.

I dati della Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza indicano che i volumi di attività, in termini di ore lavorate e numero di lavoratori occupati, nel 2023 hanno raggiunto i livelli più alti registrati dal 2015.

I lavori conclusi nei cantieri del superbonus 110% in Lombardia sono cresciuti in termini di importo del 35% nel 2023 rispetto al 2022. Ai quali si devono aggiungere gli importi dei lavori conclusi registrati nel 2024 ma riferiti a lavori realizzati nel 2023.

La spesa in conto capitale dei Comuni è cresciuta in modo rilevante nel 2023, e i Comuni della Città Metropolitana di Milano hanno sfiorato un incremento del 40% (+39,5%).

Il risultato per il 2023 sarà quindi positivo in termini di investimenti in costruzioni.

Nel 2024 si assisterà anche in questi territori ad un cambio di ciclo per il settore delle costruzioni. Verranno meno i volumi di investimenti nella qualificazione del patrimonio residenziale, finora spinti dal superbonus, che in Lombardia ha avuto un’utilizzazione intensa, e si dovrà vedere se la rilevante crescita degli importi dei bandi e procedure di gara per la realizzazione di infrastrutture riuscirà a tradursi in investimenti reali.

Alcuni elementi positivi sembrano delinearsi all’orizzonte.
Il tasso di inflazione in Italia è sceso in modo repentino nel corso del 2023 e rimane stabile sotto il 2% nei primi mesi dell’anno in corso. Anche nei paesi dell’area euro il tasso d’inflazione si sta riducendo. Ciò dovrebbe indurre la BCE a ridurre i tassi d’interesse ufficiali a partire da giugno prossimo, con benefici per tutta l’economia.

Il mercato immobiliare, frenato nell’ultimo anno dalla politica restrittiva della Banca Centrale, potrebbe riprendere una traiettoria positiva.

La propensione all’investimento rimane alta, come mostrano i dati sui prezzi delle abitazioni che continuano a crescere, soprattutto nei territori analizzati dal Rapporto.

Il Rapporto Congiunturale è uno strumento di conoscenza che ci aiuterà anche nei prossimi mesi a comprendere l’evoluzione della situazione.


Regina De Albertis

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