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PRESIDENZA

Care Amiche e Cari Amici,

la scorsa settimana Assimpredil Ance ha organizzato un incontro, in collaborazione con Transparency International Italia, in occasione del Compliance Day 2024. L’evento è stato un utile momento di riflessione per quanto riguarda la legalità che, in questi ultimi anni, sta passando dall’essere una risposta a un’imposizione a uno strumento di crescita aziendale, anche in chiave di sostenibilità.

Com’è noto, i più recenti modelli di business sollecitano le imprese a rivedere i propri asset organizzativi al fine di valorizzare la sostenibilità dei processi industriali e, ancora prima, delle politiche aziendali.

In tale prospettiva, l’implementazione del Modello 231 e il rispetto del correlato Codice Etico determinano una vision aziendale che promuove la cultura della legalità, della trasparenza e della responsabilità, ma anche la cultura della diversity inclusion e della parità di genere, tutti elementi comuni ai criteri ESG.

La legalità, ma più in generale le regole di correttezza e di lealtà nella competizione sono il presupposto necessario della stessa libertà di iniziativa.

Purtroppo, talvolta, l’economia, condizionata da fattori distorsivi in grado di mettere in bilico la sopravvivenza dell'impresa, come è avvenuto con il caro materiali e la crisi economica, può spingere gli operatori ad accettare di adattarsi ad un contesto di illegalità e ad assumere il rischio di azioni scorrette a fronte del pericolo di conseguenze ingiuste, come la chiusura della propria attività.

Argomentazioni e giustificazioni di questo tipo vanno, però, bandite; non solo: davanti ad un traballante mercato vanno a maggior ragione riaffermati con forza i valori dell'etica dell'impresa e degli affari.  È uno sforzo che oltre che doveroso è il modo migliore per uscire dall'angolo dove le imprese migliori si sentono relegate.

Non farlo vorrebbe dire accettare cinicamente l'idea che l'illegalità, la scorrettezza e l'inganno non sono patologie isolate, ma i fattori di successo dell'intera classe imprenditoriale, il modello da seguire per affermarsi negli affari. Non è così e non vogliamo che sia così.

È un investimento culturale quello che le Associazioni devono operare; la creazione di una “mentalità etica” è la vera scommessa che bisogna perseguire e, proprio in questo senso, è risaputo che i Paesi nei quali si cresce economicamente e si registra un grado elevato di senso civico sono proprio quelli che investono cospicuamente in cultura.

È nel nostro agire quotidiano, prima ancora che nei nostri statuti societari e associativi, (che però sono importanti) che deve esserci la condivisione delle regole, dei contratti, degli impegni.

Nelle nostre aziende, anche a prescindere dai vincoli di legge e di regolamento, deve esserci rispetto per i dipendenti, per i clienti, per i fornitori, per l'ambiente, la sicurezza. Allo stesso modo anche le nostre Associazioni devono farsi carico delle battaglie per la crescita del settore, per l'evoluzione del mercato, per l'affermazione della libera e leale concorrenza.

Da un approccio finalizzato alla sola repressione dei fenomeni corruttivi dobbiamo passare, quindi, a una maggiore attenzione alla fase di prevenzione, promuovendo la correttezza come modello di riferimento anche con strumenti ai quali siano collegati vantaggi competitivi.

Proprio partendo da questi presupposti, Assimpredil Ance nel proprio “Codice di condotta volontario – Cantiere Impatto Sostenibile” ha individuato, fra gli 8 pilastri in cui si articola il progetto, innanzitutto la legalità, unitamente a decarbonizzazione, tutela dell’ambiente, regolarità del lavoro, sicurezza, sociale, filiera di fornitura e responsabilità sociale.

Nell’ottica della legalità, il nostro Codice di condotta rappresenta sia uno strumento per porre in evidenza il cammino sinora percorso dalle imprese socie, che hanno adottato modelli di governance aziendale declinati sui principi del Modello organizzativo 231 e che hanno fatto propri i principi di legalità e di etica promossi dal sistema associativo, sia un ulteriore propulsore per l’attenzione, la promozione e la diffusione della legalità nel cantiere e nell’intera filiera delle costruzioni.

I soci di Assimpredil Ance, aderendo a questo manifesto, dichiarano con la propria attività quotidiana di cantiere da quale parte hanno scelto di stare; in un impegno costante, misurabile e destinato a riverberarsi in positivo sull’intera filiera edile.

Perseguire la legalità all’interno della propria azienda è, infatti, imprescindibile, ma non basta.

E in questo senso, infatti, vanno le azioni intraprese da Assimpredil Ance: volte a sensibilizzare e coinvolgere a cascata, partendo dall’impresa principale, anche i subappaltatori e i fornitori, generando un circolo virtuoso, con effetti benefici sia a livello di prevenzione di fenomeni corruttivi e illeciti, sia a livello reputazionale, economico-finanziario (la corruzione è un costo) e sociale.

Un progetto a cui tengo molto e che si posiziona a cavallo tra la dimensione sociale, in termini di inclusione, e il tema della legalità, è il Protocollo che l’Associazione ha sottoscritto lo scorso anno con l’Amministrazione penitenziaria di Opera, le Organizzazioni sindacali, ESEM-CPT, Umana e la Fondazione Don Gino Rigoldi, volto a favorire il reinserimento lavorativo di detenuti selezionati e formati nei cantieri.

Il tasso di recidiva e reiterazione dei reati da parte di ex detenuti si aggira intorno al 70%: chi ha trascorso parte della vita in stato di reclusione non accede facilmente al mondo del lavoro e la difficoltà e la sfiducia generate dagli insuccessi portano spesso questi soggetti a commettere nuovamente atti criminali.

L’impatto sociale di questo circolo vizioso è drammatico ma, come sostenuto da molti studi, offrire ai detenuti un’opportunità formativa e di impiego, che li avvii in un percorso di vita regolare e di legalità, diminuisce la recidiva in modo sensibile.

Impegnarsi nel quotidiano per rendere la trasparenza, la legalità, la lotta alla corruzione quali parti integranti della propria cultura aziendale, sensibilizzare a ciò i propri dipendenti e fornitori, per noi, significa essere davvero sostenibili ed è fondamentale che ciascuno di noi faccia la propria parte.

Nella rubrica Protagonisti ospitiamo le riflessioni e considerazioni del Dr. Michele Falcone di Gruppo CAP – una delle Stazioni appaltanti più importanti del nostro territorio, con la quale abbiamo sottoscritto, un anno fa, un Protocollo d’intesa proprio finalizzato a promuovere la legalità e la sostenibilità d’impresa e che rappresenta un esempio virtuoso di come un’azione sinergica fra Pubblica Amministrazione e soggetti privati possa veramente fare la differenza.

Regina De Albertis

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