RECEPIMENTO DIRETTIVA CSRD: LE NUOVE DISPOSIZIONI PER LA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ
Il D.Lgs. 125/2024, entrato in vigore il 25 settembre u.s., recepisce la Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD (Direttiva 2022/2464), in tema di rendicontazione societaria di sostenibilità.
La normativa introduce nuove disposizioni in materia di rendicontazione di sostenibilità che ampliano il numero di imprese soggette a tali obblighi e innalzano i requisiti di trasparenza e qualità delle informazioni da fornire.
Le imprese, infatti, saranno tenute a divulgare informazioni dettagliate sulle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG), includendo l'impatto delle loro attività sul clima e sulla società, nonché i rischi legati alla sostenibilità che potrebbero influire sulla loro performance finanziaria, ma anche quelli legati alla catena del valore, ai rapporti commerciali e alla catena di fornitura.
Proprio in relazione alla catena di fornitura, viene previsto che laddove tutte le informazioni necessarie sulla catena del valore non siano disponibili nei tre anni successivi, l’impresa obbligata dovrà evidenziare nel report gli sforzi compiuti per ottenere tali informazioni, motivare perché non è stato possibile ottenerle e i piani per ottenerle infuturo.
Nel rispetto del principio di doppia materialità le imprese saranno tenute a specificare i principali impatti legati alle attività dell'impresa e alla sua catena del valore sulla società e sull’ambiente (prospettiva inside-out) e i rischi e le opportunità dei fattori di sostenibilità che influenzano lo sviluppo e la performance aziendali (prospettiva outside-in).
Il legislatore ha previsto una differenziazione sull’entrata in vigore di questi obblighi in funzione della dimensione delle società/gruppi aziendali,
in particolare decorrono:
- dal 1° gennaio 2024 (anno fiscale 2024) per le grandi imprese e per le imprese madri di grandi gruppi, con oltre 500 dipendenti (anche su base consolidata) e che siano enti di interesse pubblico, ossia per i soggetti già tenuti all'obbligo di pubblicare la dichiarazione non finanziaria ai sensi del regime previgente;
- dal 1° gennaio 2025 per tutte le grandi imprese e società madri diverse al punto precedente;
- dal 1° gennaio 2026 per le piccole e medie imprese con strumenti finanziari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati, enti creditizi piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione captive;
- dal 1° gennaio 2028 (o ad una data successiva) per imprese di paesi terzi.