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PROTAGONISTI

INTERVISTA A PROF. PAOLO OMERO, DOCENTE A CONTRATTO PRESSO L'UNIVERSITÀ DI UDINE E PRESSO L'ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI G.B. TIEPOLO

L’intelligenza artificiale generativa come opportunità di crescita nel mondo delle costruzioni
Gli scorsi 11 e 12 luglio si è tenuto presso Assimpredil Ance un seminario sull' intelligenza artificiale generativa, e in particolare su ChatGPT e GPT4. Il corso è stato tenuto dal professor Paolo Omero, docente a contratto presso l’Università di Udine e presso l’Accademia delle Belle Arti G.B. Tiepolo, che qui intervistiamo.


Professore, il corso da Lei tenuto è stato straordinariamente seguito: molto alto non solo il numero di utenti, ma anche la quantità di domande rivolta dagli stessi. È sorpreso da ciò?

In effetti no. L'avvento di ChatGpt e degli altri Large Language Model ha suscitato dapprima molta curiosità, poi anche interesse professionale per il mondo dell'intelligenza artificiale generativa. In effetti, il fatto che il 92% delle aziende facenti parte della Fortune 500 già la utilizzino (fonte: Financial Times) e che Linkedin preveda che circa l’84% dei mestieri possa essere impattato da questa innovazione, fa capire che non la si può liquidare come una moda del momento o tutt'al più come una promessa per il futuro: è una risorsa in continua evoluzione ma che già ora può cambiare l'organizzazione del lavoro nelle imprese e incidere fortemente sulla loro competitività.


Solitamente, parlando di ChatGPT, lo si indica come uno strumento efficace per riassumere, tradurre o al limite confezionare articoli e relazioni. L'utilizzo dell'intelligenza artificiale generativa è limitato al lavoro di chi a vario titolo scrive testi?

Assolutamente no. Già oggi l’IA generativa viene impiegata in modo ampio per generare anche immagini (si vedano ad esempio diversi modelli come Stable Diffusion, Dall-E, Midjourney), audio (udio.com), video (Runway, Sora, Pika, ecc.) o codice di applicazioni software. Ma già si stanno studiando applicazioni per i lavori fuori ufficio. Si pensi che Elon Musk ha intenzione di inserire nelle fabbriche Tesla e Space X i propri robot umanoidi Optimus entro il 2025, e nello stesso anno cominciare a commercializzarli, al prezzo di una utilitaria. Certo, per ora si parla di applicarli in contesti ben delimitati come spazio e come funzioni, come il lavoro di fabbrica. È troppo presto per pensare a robot muratori, ma sul momento dell’introduzione dei robot manovali non si accettano scommesse.


Arriveranno quindi applicazioni dell'A.I. generativa anche per il mondo delle costruzioni?

Esistono già. Daiwa, ad esempio, permette di generare progetti architettonici a partire dalle dimensioni di un terreno. Il sistema genera centinaia di soluzioni diverse e le valuta poi in termini di costo e ritorno dell’investimento. Hypar è un sistema che permette di interagire in linguaggio naturale per la progettazione di edifici, Maket permette di generare planimetrie a partire dai vincoli che vengono impostati dal progettista, ecc.  


Ma visto che la tecnologia è ancora in evoluzione vale la pena aspettare che sia matura, per cimentarsi professionalmente con essa?

Al corso ho fatto il seguente esempio: la marea dell’AI generativa si sta alzando rapidamente. Alcune delle attuali capacità delle persone (disegnare, scrivere un testo, sviluppare codice, tradurre un testo, ecc.) stanno per essere raggiunte dai sistemi di AI. Dobbiamo quindi costruire una barca su cui salire per farci portare più in alto dalla marea di AI generativa che si sta alzando e questa barca è fatta di curiosità, voglia di sperimentare, desiderio di imparare ad utilizzare nuovi strumenti e capacità di cambiare il modo in cui lavoriamo.


Ci sono abilità in cui l’AI non può ancora competere con l’uomo: chi lavora con queste non è al sicuro?

Nessuno sa cosa potrà fare l’AI di qui a poco, quali nuovi campi del sapere e del fare invaderà. L’atteggiamento corretto, quindi, non è quello di focalizzarsi sugli aspetti che per ora rendono le persone ancora competitive su certi aspetti rispetto ad una AI, ma quello di capire come l’AI generativa possa permettere loro di fare cose che prima non potevano fare.

Ciascuno di noi dovrebbe chiedersi come aumentare le proprie capacità grazie a strumenti di AI generativa, per essere tra coloro che cavalcheranno l’AI come opportunità di crescita e non tra coloro che, purtroppo, la subiranno passivamente.


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