CONGRUITÀ DELLA MANODOPERA NEGLI APPALTI PUBBLICI: RUP CHIAMATI A VERIFICARE
Il Decreto Legge “Coesione”, recentemente convertito in legge, ha introdotto misure di prevenzione e contrasto del lavoro sommerso nei cantieri pubblici che sono sempre assoggettati alla verifica della congruità della manodopera. Si tratta di regole più severe che pongono in capo al responsabile del progetto l’obbligo di verificare la congruità dell'incidenza della manodopera sull'opera complessiva prima di procedere al saldo finale dei lavori. Infatti, per i lavori pubblici, l’obbligo di verificare la congruità della manodopera rispetto all’importo dell’appalto, prima di procedere al saldo finale dei lavori, vige per qualsiasi importo, senza più la soglia minima dei 150.000 euro inizialmente ipotizzata. L’articolo 28, in particolare, ha confermato le norme che prevedono sanzioni, anche da parte di ANAC, per il responsabile del progetto, qualora proceda all’erogazione del SAL finale in assenza di esito positivo della verifica della congruità o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell’appaltatore. Con riferimento ai lavori privati, invece, ove la soglia minima di applicabilità degli obblighi di verifica della congruità si abbassa da 500.000 a 70.000 euro, viene introdotta la novità per cui il controllo debba essere eseguito dal direttore dei lavori, qualora nominato; in mancanza di nomina del direttore dei lavori l’onere della verifica ricade sul committente medesimo. In tale contesto, il versamento del saldo finale da parte del committente viene ora subordinato all’acquisizione da parte del direttore dei lavori, se nominato, o del committente stesso, dell’attestazione di congruità. La mancata verifica comporta la sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro a carico del direttore dei lavori o, qualora questo non sia stato nominato, a carico del committente.