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Da destra: Luca Cazzaniga Presidente ESEM-CPT, Silvio Di Gregorio Direttore del carcere di Opera, Andrea Ostellari Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia  

PROTAGONISTI

INTERVISTA A LUCA CAZZANIGA,
PRESIDENTE DI ESEM-CPT

Esem-Cpt è tra i sottoscrittori del Protocollo per il reinserimento lavorativo in edilizia dei detenuti del Carcere di Opera, di cui ha parlato nell’editoriale la Presidente Regina De Albertis. Cosa vi ha spinto ad aderire?

Quando, ormai più di un anno e mezzo fa, ci siamo seduti intorno a un tavolo per la firma del protocollo, forse nessuno dei sottoscrittori poteva immaginare quali esiti avrebbe avuto questa innovativa e, per certi versi, audace iniziativa. Nonostante fossimo pieni di aspettative per l’impegno che stavamo prendendo e di buoni propositi per la riuscita dell’impresa che stavamo per iniziare, siamo stati stupiti dai positivi riscontri che tutto ciò ha prodotto. Non abbiamo avuto alcuna reticenza nel mettere in campo tempo, risorse e strumenti a vantaggio sia della comunità carceraria che del settore edile, anzi… ci siamo subito persuasi che era una partita che andava giocata e il cui risultato finale avrebbe comunque portato dei benefici, non foss’altro per la valenza sociale che si portava dietro: ai detenuti offrire un’opportunità, uno spiraglio di luce percepito attraverso le sbarre e, alle nostre imprese del territorio, della manodopera formata adeguatamente. E non potevamo certo che esserci. Noi che, come ente di formazione e sicurezza, facciamo questo lavoro ormai da sette decadi (quest’anno ricorrono i settanta anni di storia della scuola edile n.d.r.).


Avete curato i lavori di ristrutturazione e allestimento della scuola edile dentro al Carcere e vi occuperete della formazione dei detenuti. Com’è strutturato il laboratorio, a quanti detenuti si rivolgeranno i corsi e come saranno strutturate le lezioni?

Come abbiamo avuto modo di mostrare al pubblico durante l’inaugurazione, il laboratorio stabile di 170 mq, appositamente e adeguatamente attrezzato, ha visto prima una puntuale ristrutturazione, abbiamo installato anche un aeratore per estrazione delle polveri, per poi essere riempito di quanto è necessario all’educazione al lavoro edile. I corsi saranno strutturati per assicurare la corretta proporzione docente/discente perché la formazione sia efficace. Partiremo dal corso 16 ore formazione base in materia di salute e sicurezza cui si aggiungeranno 80 ore di corso manovale/muratore di base. I gruppi saranno composti da 8 partecipanti, per poi suddividere gli stessi nelle diverse edizioni dei moduli di laboratorio per la realizzazione di 4 postazioni di lavoro per fornire le competenze di base finalizzate all’esecuzione di semplici opere di muratura utilizzando malta di cemento e mattoni in laterizio.


Esem-Cpt ha gestito la docenza del primo gruppo pilota, avviato nel settembre 2023, presso la sua sede di Pioltello. Qual è stato il bilancio della prima esperienza di formazione e cosa cambierà con la nuova scuola dentro al carcere?

La prima esperienza formativa presso il campo prove di Pioltello ha certamente sortito un esito positivo, celebrato e rilevato durante la cerimonia conclusiva di consegna degli attestati durante la Safety Week 2023, un’emozione unica per il primo gruppo di detenuti che di lì a poco avrebbero intrapreso ognuno la propria strada in impresa. D'altronde, anche a seguito del risultato dello scorso anno, allestire uno spazio ad hoc all’interno del penitenziario potrebbe oltremodo stimolare, per spirito emulativo, altri detenuti a tenere comportamenti che siano in linea con l’attività premiale di cui il precedente gruppo si è fregiato di possedere. Infine, non meno importante, da sottolineare l’arricchimento umano dei nostri docenti e del personale coinvolto in questa attività che non si è solo dato, spendendosi in termini professionali, ma ha, di fatto, tratto da questa esperienza un profondo e umano insegnamento.  


Una formazione per imparare a costruire, una metafora di un’opportunità per poter costruire una nuova vita?

È esattamente il nostro obiettivo: accompagnare questi uomini in un percorso di crescita professionale e personale. Saranno infatti chiamati a costruire materialmente, come la metafora della vita, delle solide basi per un futuro che sia, per loro, di riscatto. Vorremmo che il laboratorio sia il luogo di gestazione di soggetti per favorirne una rinascita, una nuova vita. Cerchiamo di offrire ad ognuno di loro le competenze e gli strumenti utili a camminare con le proprie gambe nell’ancora lungo cammino che la vita, fuori di qui, potrà offrigli. E mi sento di aggiungere, che il nostro appoggio non terminerà con la conclusione di questo percorso ma continuerà, come sempre facciamo, al fianco dei lavoratori anche dentro e fuori dai cantieri del territorio.


 Link alla pagina dedicata https://www.esem-cpt.it/progetto-carcere-di-opera/

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