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PRESIDENZA

Care Amiche e Cari Amici,

ho il piacere di condividere con voi il 12° Rapporto congiunturale sul settore delle costruzioni per la Città metropolitana di Milano e le Province di Lodi, Monza e Brianza, curato dal nostro Centro Studi, guidato dal Vice Presidente Fabio Esposito. (download qui).

Nel Rapporto viene descritto come l’economia italiana sia in una fase di rallentamento, dopo un biennio di crescita straordinaria.

I principali istituti di analisi economica nazionali e internazionali confermano il rallentamento dell’economia italiana, anche se il nostro sistema economico, grazie anche al settore delle costruzioni, conferma una grande resilienza rispetto al rallentamento dell’economia globale, alle tensioni geopolitiche sempre più estese e alle politiche monetarie restrittive finora adottate dalla BCE.

Le previsioni dell’Istat indicano che il PIL italiano è atteso in crescita del +0,7% nel 2023 e 2024, in forte rallentamento rispetto al 2022: sostanzialmente in linea con le recenti previsioni di Banca d’Italia e Ocse.

Gli investimenti fissi lordi in costruzioni, comparando i primi 9 mesi del 2023 e 2022, registrano una flessione del 2,7% in termini reali come risultato di riduzione degli investimenti in abitazioni (-7,8%) ed un aumento degli investimenti in fabbricati non residenziali ed opere infrastrutturali (+4,4%).

Le previsioni di alcuni centri di analisi riportate nel Rapporto indicano che il 2023 dovrebbe chiudersi con una leggera flessione degli investimenti in costruzione a livello nazionale.

Per quanto riguarda, invece, il nostro territorio registriamo: alti livelli di attività edilizia in termini di ore lavorate e lavoratori occupati; un ritmo sostenuto di investimenti ammessi in detrazione e di lavori conclusi, in crescita del 27,9% rispetto all’anno precedente; un aumento rilevante delle procedure di gara sotto soglia e sopra soglia per la realizzazione degli investimenti; l’incremento della spesa in conto capitale dei Comuni.

Le politiche monetarie restrittive adottate fino adesso dalla BCE hanno ridotto le capacità di accesso al credito di imprese e famiglie, frenando l’economia, con ripercussioni sul mercato immobiliare, che ha registrato una riduzione dei volumi di compravendite di abitazioni.

La propensione ad investire nella casa degli italiani rimane alta, in particolare nei nostri territori, e ci sono segnali positivi di rallentamento dell’inflazione con conseguente stabilità dei tassi di interesse.

Ho detto e ribadisco che siamo su un ottovolante, ma sono fiduciosa che ci siano le condizioni di tenuta del settore per i prossimi anni.

Certamente non potremo farlo da soli ed è per questo urgente che il Paese faccia le riforme attese e che anche a livello locale vi sia consapevolezza della necessità di scelte condivise e sostenibili per il nostro settore.

Per l’andamento del 2024 molto dipenderà dalla capacità di aprire i molti cantieri legati al PNRR e alle prossime Olimpiadi.

Abbiamo, a tal proposito, il piacere di ospitare in questo numero di Dedalo l’intervista a Mauro Guerra, Presidente di ANCI Lombardia, con cui abbiamo promosso il 16 gennaio scorso un importante incontro per presentare la ricerca, promossa congiuntamente, sull’attuazione degli interventi del PNRR sul territorio di Milano, Lodi, Monza e Brianza.

Rimando alla sua intervista per l’analisi di quanto emerso sia dalla ricerca presentata che dal dibattito con i rappresentanti di istituzioni e imprese intervenuti all’incontro.
Vorrei qui solo ribadire l’auspicio che si realizzi una concreta messa a terra del PNRR, e non mi riferisco solo ai finanziamenti, alle opere, pur importantissimi, specie per il nostro territorio.

Mi riferisco alla crescita del sistema Paese, nella quale il nostro tessuto imprenditoriale, contraddistinto da una grande professionalità e capacità di fare proprio il cambiamento, può svolgere un ruolo da protagonista.
Perché questo avvenga si rende necessario giocare la partita assicurando un rapporto sinergico e collaborativo fra pubblica amministrazione e imprese.

Il PNRR rappresenta una grande occasione per l’Italia sia in termini di risorse disponibili ed impiegate, sia in termini di opportunità di sviluppo di nuovi processi di spesa pubblica: è quindi una sfida che l’intero sistema Paese deve vincere.

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