Lo scenario economico si modifica rapidamente e migliora, anche se restano elementi di incertezza:

• la Banca centrale europea dal 9 marzo ha iniziato l’immissione sul mercato dei 1.100 miliardi di euro del QE;
• il prezzo del petrolio, misurato in brent è sceso dai 115 dollari di giugno 2014 ai 100 dollari al barile di ottobre ai 49 di gennaio per ritornare ai 60 di febbraio, ai 45 di marzo e a 58 di fine marzo;
• l’euro sul dollaro è sceso dal picco di cambio di 1,39 di maggio 2014 a 1,1 di marzo 2015;
• gli investimenti tornano ad essere il centro della riflessione politica per il rilancio della politica europea.

D’altro lato le tensioni geopolitiche da un lato si rafforzano – Libia, Siria-Iraq, Ucraina, Russia, Yemen, fondamentalismo islamico, mentre il rischio Grecia si accende e si spegne e sul fronte dello shale oil-gas emergono rischi finanziari.

Il cambiamento in atto sul piano della liquidità disponibile, del costo dell’energia, della competitività internazionale della politica di stabilità a livello europeo, costituisce un innegabile vantaggio per l’economia italiana, il cui PIL nel primo trimestre del 2015 torna, debolmente, a crescere.

Ma quale ripresa abbiamo davanti e quando ripartono gli investimenti?
I consumi delle famiglie italiane, il risparmio, la capacità di acquisto, e l’indice di fiducia tornano a crescere, ma il settore delle costruzioni stenta ancora a vederne i frutti. Da dove e quando si riparte?

Per questa ragione, il CRESME presenterà il 23 aprile 2015 alle ore 9.30 presso la sede di Via San Maurilio, 21 a Milano un’anticipazione del XXIII Rapporto congiunturale e previsionale.

Sono previsti altri due incontri nei mesi di giugno e novembre (vedi programma: http://www.cresme.it/congiunturale-cresme.aspx).

La partecipazione è a pagamento e gli associati Assimpredil Ance beneficieranno dell’offerta riservata ai soci CRESME.

Per informazioni e iscrizioni: http://www.cresme.it/congiunturale-cresme.aspx.