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Il convegno ha avuto l’obiettivo di valorizzare ed incentivare il recupero del patrimonio esistente e delle aree dismesse o sottoutilizzate del territorio, rilanciando il sistema imprenditoriale legato all’edilizia e la qualità urbana: un rilancio legato alla riqualificazione, per evitare il consumo di nuovo suolo e consentire il recupero del patrimonio edilizio esistente, sia pubblico che privato.

E’ diventato fondamentale creare le condizioni affinché le Amministrazioni locali recuperino dal degrado e dall’abbandono numerose aree, spesso anche inquinate da insediamenti industriali dismessi.

Questo intervento di riqualificazione mira a:

• promuovere la qualità urbana
• attrarre nuovamente la domanda abitativa e del terziario all’interno dei centri urbani;
• creare occasione di ripresa economica per le imprese che hanno deciso di puntare sulla qualità del prodotto e dei processi produttivi;
• creare un volano per le nuove tecnologie costruttive e per quelle finalizzate al risparmio energetico e alla diffusione di energie rinnovabili;
• ridare qualità ambientale al territorio anche attraverso la sostenibilità degli interventi di bonifica, in quanto i relativi costi risultano un disincentivo al recupero.

Per incentivare le imprese, gli operatori, gli istituti di credito a concentrare la loro azione sul recupero di esse, si deve fare leva su una serie di incentivi, diretti ed indiretti.

Da qui l’individuazione di alcuni strumenti che possono rimettere in moto un settore in grado di promuovere qualità urbana e sostenibilità ambientale delle costruzioni, nell’ottica della vivibilità dei centri urbani.

Nell’ambito dell’autonomia locale e regionale, le proposte potrebbero riguardare:

• la premialità nella determinazione degli indici volumetrici in funzione del livello di sostenibilità ambientale;
• la riduzione degli oneri di urbanizzazione, al netto delle opere infrastrutturali ritenute necessarie;
• lo scomputo dagli oneri di urbanizzazione dei costi di bonifica;
• l’incentivazione di iniziative di partenariato pubblico/privato, anche attraverso la diffusione dei contratti di disponibilità.

A livello nazionale, invece, gli strumenti individuati, sono:

• differenziare dalla tempistica di costruzione i tempi legati alle operazioni di bonifica;
• istituzione di un fondo regionale per il sostegno dei costi di bonifica e di smaltimento dei rifiuti derivanti dalla bonifica;
• creazione di uno Sportello per le imprese per agevolare lo smaltimento dei rifiuti da bonifica;
• semplificazioni del Testo unico ambientale.

Proposte e strumenti da condividere, Comuni e Imprese, attraverso la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa tra Assimpredil Ance e ANCI Lombardia da sottoporre al legislatore nazionale e regionale.

Allegati

Protocollo siglato

Comunicato stampa

Programma convegno