Classificazione e codifica dei rifiuti di membrane impermeabilizzanti

Vengono forniti chiarimenti in merito alla corretta classificazione e codifica dei rifiuti di membrane impermeabilizzanti aventi codici CER a specchio specificando quando è obbligatorio sottoporre detti rifiuti ad analisi di laboratorio per verificare la loro eventuale pericolosità.

Suggerimento n. 534/143 del 6 novembre 2019


Facciamo seguito ai nostri Suggerimenti n. 270/2015 e n. 307/2015 per segnalarvi che non è sempre sufficiente conoscere la natura generica della composizione delle membrane impermeabilizzanti e l’origine dei rifiuti di membrane per essere automaticamente esclusi dell’obbligo della preventiva analisi di laboratorio in quanto recentemente ci è stato segnalato, con relativi certificati di laboratorio, che vecchie membrane impermeabilizzanti erano state prodotte all’epoca anche con l’utilizzo di amianto.

Ciò premesso confermiamo che, diversamente e per la quasi totalità dei casi, i rifiuti di membrane impermeabilizzanti sono da classificarsi rifiuti speciali non pericolosi ai sensi del D.Lgs n. 152/2006 e s.m.i..

I relativi codici rifiuti CER a “specchio” sono : 

- 17.03.02 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17.03.01*;

- 17.06.04 materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17.06.01* e 17.06.03*.

Con il Suggerimento n. 307/2015 vi avevamo però segnalato che, secondo le norme comunitarie vigenti sulla classificazione dei rifiuti (Decisione UE 2014/955 e Regolamento Comunitario 1357 del 18/12/2014), la corretta classificazione dei rifiuti con codici CER a specchio (cioè quei codici che identificano i rifiuti che potrebbero essere pericolosi o non pericolosi) si deve effettuare sempre tramite analisi di laboratorio.

Si precisa che è possibile valutare, e quindi classificare i rifiuti, senza effettuare un’analisi di laboratorio solo qualora il produttore del rifiuto ovvero l’impresa abbia la certezza delle caratteristiche delle “materie prime utilizzate” nel processo tecnologico di produzione dell’epoca o attuale tramite la c.d. scheda tecnica di sicurezza del prodotto/materiale.

Pertanto nei casi non fosse più disponibile la vecchia scheda di sicurezza del prodotto/materiale ovvero della vecchia membrana impermeabilizzante posata all’epoca, segnaliamo la necessità di sottoporre preventivamente a verifica analitica un campione di rifiuti delle membrane prima della loro rimozione, tramite specifica analisi di laboratorio al fine di accertare, e quindi documentare con certezza agli enti di controllo, che detti rifiuti di membrane non contengono, ad esempio, amianto.

Qualora venisse individuata una sostanza pericolosa nei rifiuti di membrane sarà poi necessario verificarne la concentrazione in relazione ai valori di soglia indicati dalla norma vigente.

Vi ricordiamo che le imprese associate ad Assimpredil Ance possono usufruire di due convenzioni, a prezzi calmierati, con laboratori di analisi e più precisamente con:

- ENVIROLAB srl (referente: dr. Simone Caimmi; tel. 0382/969696);

- COMIE srl (referenti: dr. Stefano Fontana e dr. Roberto Rizzati; tel. 0321/820340).

Ricordiamo infine che, se i rifiuti di membrane dovessero risultare pericolosi, la rimozione dei medesimi potrà essere effettuata solo da soggetti/ditte autorizzati seguendo le procedure di legge e il successivo il trasporto (oltre i 30 Kg al giorno o i 30 litri al giorno), dovrà essere effettuato solo da soggetti autorizzati iscritti alla categoria 5 dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali.


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