Lavoratori che rientrano in Italia dall’estero - DPCM 7 settembre 2020 - Nuove precisazioni

Nuovi aggiornamenti in merito agli obblighi conseguenti al rientro dei lavoratori in Italia da Paesi esteri.

Suggerimento n. 684/137 dell'11 settembre 2020


Come noto (v. nostro Suggerimento n. 666/2020), il DPCM 7 settembre 2020, in vigore fino al 7 ottobre p.v., ha sostanzialmente confermato e prorogato le misure introdotte dal precedente DPCM di agosto che comprendono, tra l’altro, le prescrizioni che devono essere osservate da parte di chiunque rientri in Italia da un Paese estero.

Rispetto a tale specifico tema, però, il nuovo provvedimento governativo ha modificato l’Allegato 20 del DPCM 7 agosto 2020 che riporta 5 elenchi di Paesi, oltre ad un sesto elenco residuale riguardante tutti gli Stati non indicati negli altri punti (elenco E), al rientro dai quali sono previste differenti limitazioni.

In particolare, è stato precisato l’elenco B che interessa i Paesi dell’Unione Europea e dell’area Schengen al rientro dai quali non è necessaria alcuna motivazione né è previsto l’obbligo di isolamento, salvo la compilazione obbligatoria dell’autodichiarazione secondo il modello previsto.

Ricordiamo che sui siti internet del Ministero della Salute e del Ministero degli Esteri, ai link sotto riportati, è possibile trovare le informazioni, in continuo e costante aggiornamento, relative agli adempimenti da effettuarsi a seconda del Paese da cui si rientra:

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5411&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto

https://www.esteri.it/mae/it/ministero/normativaonline/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti/focus-cittadini-italiani-in-rientro-dall-estero-e-cittadini-stranieri-in-italia.html

Alla luce dei numerosi quesiti posti dalle imprese, consigliamo nuovamente alle aziende, prima di ammettere al lavoro i dipendenti che abbiano soggiornato in almeno uno dei Paesi provenendo dai quali siano previsti, al rientro in Italia, obblighi di prevenzione sanitaria, di verificare che essi abbiano già contattato le rispettive ATS di competenza e che non abbiano ricevuto indicazione di sottoporsi a qualche specifica misura di prevenzione (quarantena o sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o tampone).

Restiamo comunque a disposizione per eventuali valutazioni sui singoli casi che si dovessero prospettare nelle aziende. 


Referenti

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Tags: Coronavirus