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PROTAGONISTI

80 anni di Assimpredil Ance: intervista a Piero Torretta, Past President


Dottor Torretta, ci parli della sua esperienza in Assimpredil Ance

Partecipo alla attività di Assimpredil Ance quale componente del Consiglio dal 1981. Era allora presidente dell’Associazione Mario Marcora e noi giovani venivamo definiti “Cadetti di Guascogne” per le nostre intemperanze. Da allora ho ricoperto un po’ tutti i ruoli del sistema Ance: vicepresidente con Riccardo Meregaglia; presidente di Centredil Ance Lombardia con Claudio de Albertis presidente di Assimpredil; Tesoriere di Ance con Presidenti Ance Vico Valassi e poi Claudio de Albertis; presidente di Assimpredil - dopo Marcello Botta - dal 2000 al 2006 con direttore Mario Rotondi e quindi vicepresidente Ance per la tecnologia e l’innovazione. Tutte le persone che ho citato sono state per me maestri prodighi di insegnamenti tecnici e soprattutto umani, oltre che grandi amici. Sempre in rappresentanza di Ance sono quindi stato presidente di UNI dal 2008 al 2021. Un tempo lungo, una grande esperienza che ha confermato come l’Associazione riunisce le imprese, ma il cuore, l’anima, la mente sono le persone

 

La presidenza. Quali sono i momenti significativi che l’hanno segnata?

Consolidare la riconoscibilità e la legittimazione come soggetto di rappresentanza degli associati sia verso l’interno che verso l’esterno è stato il primo obiettivo. A questo è stata funzionale anche la ristrutturazione della sede di via san Maurilio sviluppata su un progetto dell’architetto Anna Giorgi e curata nella sua esecuzione da Mario Esposito, allora tesoriere dell’Associazione. Un intervento che ha garantito nuovi spazi ma soprattutto luminosità, trasparenza degli ambienti come segno di apertura verso l’esterno.

In quegli anni abbiamo inoltre avviato studi con il Politecnico su ambiti fondamentali nel processo produttivo: la collaborazione tra le imprese e la digitalizzazione del processo.

Per la collaborazione tra le imprese lo studio fu svolto dal dipartimento ingegneria gestionale del Politecnico (prof. Bertelè) ed evidenziò le potenzialità (imprescindibili in un sistema frammentato come quello delle costruzioni) della collaborazione e dell’integrazione delle capacità dei singoli, ma anche le criticità dei personalismi. Dallo studio presero spunto iniziative aggregative delle imprese associate di cui mi piace ricordare Greenway e la partecipazione al concorso per la riqualificazione dell’area della ex Fiera del Portello (oggi city Life) come contributo ai progetti trasformazione della città.

La seconda iniziativa prese spunto dall’idea della digitalizzazione dei dati territoriali ed urbanistici attraverso il principio delle geo-referenziabilità delle particelle del territorio sviluppata da Assimpredil con il Comune di Milano. L’obiettivo era di migliorare l’accessibilità dei dati, la loro standardizzazione e condivisione attraverso una codificazione unica e condivisa degli elementi del processo produttivo (la ricerca iniziale era stata sviluppata con il Politecnico di Milano – prof. Maggi e Pavan).

L’idea si è concretizzata nel progetto INNOVANCE sviluppato dal consorzio ANCENERGIA grazie a una idea di Gloria Domenighini nuovo direttore di Assimpredil. Il progetto cogestito con le Università (Politecnico di Milano e Torino, Università Federico II di Napoli), il CNR, le primarie società di software gestionali e di progettazione, oltre a numerose imprese associate, fu approvato dal MISE e ammesso ai contributi di Industria 2015. Sulla base degli elementi che costituiscono un progetto edilizio, attraverso l’allora nuovo strumento del BIM, la ricerca ha costruito un prototipo in cui i dati e le informazioni tecnico-prestazionali ed economiche si combinavano in tutti gli aspetti edilizi, strutturali, impiantistici, di organizzazione e sicurezza del lavoro, per la costruzione di una banca dati nazionale dinamica e open source al fine di ridurre le incomprensioni che generano le inefficienze.

Uno studio ambizioso che è stato antesignano della digitalizzazione e di tutta la successiva attività normativa a cui ancora è affidata l’idea di un miglioramento dei rapporti tra le imprese, i progettisti, i committenti e gli utenti del prodotto edilizio.

Anche in questo caso è stato ribadito il valore della collaborazione rispetto alla contrapposizione di una concorrenza senza regole e senza controlli e, troppo spesso, senza risultati.

Due grandi interventi edilizi di quel periodo confermano la centralità della collaborazione nella gestione di processi complessi come sono quelli delle costruzioni: la ristrutturazione del Teatro alla Scala e l’apertura della nuova Fiera a Rho –Pero, eventi importanti per vari motivi.

Il primo era il tempo. Entrambi gli interventi avevano date di consegna imprescindibili: la prima della Scala del 7 dicembre 2004 e l’inaugurazione della nuova Fiera per gli eventi programmati e contrattualizzati.

Il secondo era la qualità del prodotto. In entrambi i casi la qualità era fondamentale per l’immagine della città di Milano che doveva superare le criticità di Tangentopoli e lanciare la sfida (poi completata con l’EXPO) di nuova città modello della cultura, del design, della moda, della finanza.

Un obiettivo dove il risultato prevaleva sulla compressione del costo, per cui era importante che tutti i soggetti del processo fossero impegnati verso un obiettivo unico e condiviso: il committente con tempi e qualità attesi, l’impresa con il giusto profitto e l’impegno al perseguimento della utilità sociale in cui la sicurezza del lavoro era ed è stata - in entrambi gli interventi anche grazie alla collaborazione e professionalità degli Enti Paritetici della edilizia di Milano - raggiunta.

 

Veniamo infine al ruolo di Assimpredil Ance oggi

In un momento politicamente, socialmente ed economicamente complesso, il ruolo delle Associazioni oggi e nel futuro trova nelle parole del Presidente Mattarella. Intervenendo in occasione degli incontri con il mondo delle imprese, a cominciare dalla assemblea di Confindustria del 15 settembre 2023 e successivamente a quelle di Confagricoltura, Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato nel 2024, il Presidente ha ricordato il ruolo delle Associazioni “protette” dall’art. 18 della Costituzione. Alle Associazioni, ha ricordato il Presidente, è affidata una “precisa funzione di attore sociale” per “la concertazione tra le parti sociali e le istituzioni per raggiungere punti di equilibrio e di costruire il futuro”. Un compito anche di indirizzo e guida delle imprese associate nella compiuta applicazione dell’art. 41 della Costituzione che sancisce la libertà della iniziativa economica “che non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale” e nel rispetto dei diritti dei lavoratori sanciti dall’art 36 “ad una retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del lavoro”.

Per questo l’Associazione, oggi e ancor più nel futuro, è un soggetto fondamentale della democrazia in quanto concorre a consolidare i diritti delle persone, a formare l’utilità sociale attraverso le relazioni e la collaborazione tra il mercato, la società, le istituzioni e svolge una funzione di maieutica della rappresentanza. L’Associazione, attraverso lo scambio dialettico e il confronto di idee, sviluppa proposte, progetti funzionali allo sviluppo materiale e spirituale della società e contribuisce democraticamente a determinare la politica nazionale. Non c’è niente da inventare. Oggi il mondo è diverso ma il ruolo delle Associazioni è scritto nei valori e nei principi pensati e concordati dai padri costituenti. L’importante è averne consapevolezza e il modo migliore è il loro richiamo nello Statuto della Associazione.

Con questo approccio la sfida della sostenibilità (ambientale, economica sociale, istituzionale), la funzione del prodotto edilizio quale common value (la casa, la manutenzione, le città, le infrastrutture) e il ruolo delle imprese di costruzioni, è fondamentale.


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