Il D.L. 50/2017 (c.d. “Manovra Correttiva”) ha riconosciuto la possibilità di esercitare l’opzione per la c.d. “cedolare secca” (con applicazione dell’imposta sostitutiva pari al 21%) anche per i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, di durata non superiore a trenta giorni (c.d. “locazioni brevi”) conclusi da persone fisiche al di fuori dell’esercizio dell’attività di impresa.

In particolare, il regime della tassazione agevolata si applica, su scelta del locatore, ai redditi derivanti da locazioni brevi concluse a partire dal 1° giugno 2017, stipulate tra privati non esercenti attività di impresa, aventi ad oggetto solo le unità immobiliari (locate anche per finalità turistiche) ad uso abitativo (categoria catastale da A/1 ad A/11, escluse A/10) situate in Italia e loro pertinenze, anche quando per la loro stipula intervengono soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare.

Si ricorda inoltre, come peraltro evidenziato dagli uffici finanziari, che l’opzione per la cedolare secca si applica anche ai corrispettivi derivanti dai contratti di sublocazione, dai contratti a titolo oneroso stipulati dal comodatario a favore di terzi, e dai contratti di locazione di singole stanze di un’abitazione.

Al fine di illustrare le regole sulla tassazione dei contratti di locazione breve e le modalità operative che gli intermediari immobiliare devono osservare per adempiere agli obblighi posti a loro carico, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato, sul proprio sito internet www.agenziaentrate.gov.it, la Guida “Locazioni brevi: la disciplina fiscale e le nuove regole per gli intermediari”, che si allega.

Allegato: Guida Agenzia delle Entrate