Rapporto biennale sulla situazione del personale - Pubblicato il Decreto Interministeriale del 29 marzo 2022 di concerto tra Ministero del Lavoro e Ministero per le Pari Opportunità.

Il Decreto Interministeriale, oltre a disciplinare le modalità di redazione del rapporto biennale, conferma la proroga del termine di trasmissione che, per solo anno in corso, è fissata al 30 settembre 2022.

Suggerimento n. 358/69 del 19 maggio 2022


Ricordiamo che in data 3 dicembre 2021 è entrata in vigore la Legge n. 162 del 2021 in materia di parità salariale (v. nostri Suggerimenti n. 776/2021 e 275/2022) con la quale si prevede l’estensione ai datori di lavoro che occupano almeno 50 dipendenti, in luogo degli oltre 100 precedentemente previsti, dell’obbligo di trasmissione al Ministero del Lavoro del rapporto di parità.

 In attuazione di tale normativa è stato firmato il Decreto Interministeriale del 29 marzo 2022, pubblicato il 17 maggio 2022, che definisce le modalità per la redazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private che contano più di 50 dipendenti e ne proroga i termini di presentazione.

Il rapporto è redatto sia in relazione al complesso delle unità produttive e delle dipendenze, che in riferimento a ciascuna unità produttiva con più di cinquanta dipendenti.

Le aziende che occupano fino a cinquanta dipendenti possono redigere il rapporto su base volontaria, utilizzando le medesime modalità telematiche definite nel presente decreto.

Le aziende che nelle more dell’adozione del presente decreto abbiano redatto il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile secondo le previgenti modalità, sono tenute a compilare il rapporto per il biennio 2020- 2021 nei termini indicati in conformità al modello di cui all’Allegato A del decreto in commento.

Le aziende devono redigere il rapporto esclusivamente in modalità telematica, attraverso l’utilizzo dell’apposito portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, https://servizi.lavoro.gov.it, entro e non oltre il 30 settembre 2022 (per il solo biennio 2020-2021; per tutti i successivi bienni è confermata la data del 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio) utilizzando il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) o la Carta di Identità Elettronica (CIE).

Al termine della procedura informatica, qualora non vengano rilevati errori o incongruenze, il Ministero rilascia una ricevuta attestante la corretta redazione del rapporto.

Una copia del rapporto, unitamente alla ricevuta deve essere trasmessa dal datore di lavoro anche, ove presenti, alle rappresentanze sindacali aziendali.

Il servizio informatico del Ministero attribuisce alla consigliera o al consigliere regionale di parità un identificativo univoco per accedere ai dati contenuti nei rapporti trasmessi dalle aziende, al fine di poter elaborare i relativi risultati e trasmetterli alle sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, alla Consigliera o al Consigliere nazionale di parità, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’ISTAT e al CNEL.

L’applicativo informatico sarà operativo dal 23 giugno 2022.

Per quanto attiene al contenuto del rapporto segnaliamo che nello stesso dovranno essere specificati anche gli accordi di secondo livello applicati e che la classificazione dei dipendenti per la prima volta include le categorie del lavoro intermittente, del lavoro agile, della somministrazione e richiede altresì l'indicazione delle ore lavorate e quelle straordinarie.

Il nuovo modello per la trasmissione del rapporto ospita una sezione dedicata ai processi e gli strumenti di selezione e reclutamento, accesso alla qualifica professionale e manageriale suddivisa in:

  • Processi di reclutamento e selezione del personale.
  • Procedure utilizzate per l’accesso alla qualificazione professionale e alla formazione manageriale.
  • Strumenti e misure resi disponibili per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
  • Presenza di politiche aziendali a garanzia di un ambiente di lavoro inclusivo.
  • Criteri adottati per le progressioni di carriera.

È stata, altresì, implementata la sezione dedicata ai trattamenti economici in quanto da quest'anno dovrà essere indicata sia la retribuzione iniziale dal primo di gennaio 2020 che quella finale al 31 dicembre 2021, come sempre differenziata per categoria e per livello nonché evidenziata per la prima volta la componente accessoria del salario distinta tra superminimi, premi e altro.