Approvazione della Variante al PGT di Milano

Approvata il 14 ottobre scorso la Variante Generale al Piano di Governo del Territorio, che delinea le nuove prospettive di sviluppo per Milano attraverso il nuovo Documento di Piano, la Variante del Piano dei Servizi, compreso il Piano per le Attrezzature Religiose e la Variante del Piano delle Regole

Importante | Suggerimento n. 500/45 del 18 ottobre 2019


Il Consiglio Comunale di Milano con 26 voti favorevoli e 12 contrari, ha approvato lo scorso 14 ottobre la Variante al Piano di Governo del Territorio, adottata il 5 marzo 2019 (di cui al nostro Suggerimento Urbanistica ed Edilizia n. 152/14 dell’8 marzo 2019) .

La discussione in Consiglio Comunale della proposta di Delibera della Giunta Comunale, che reca le Controdeduzioni alle osservazioni e l’approvazione definitiva del nuovo Documento di Piano, della Variante del Piano dei Servizi, comprensivo del Piano per le Attrezzature Religiose e della Variante del Piano delle Regole, costituenti il Piano di Governo del Territorio”, è iniziata il 2 ottobre 2019 e ha avuto ad oggetto l’esame delle osservazioni e delle relative controdeduzioni, suddivise per temi omogenei.

 

Tra le principali modifiche derivanti da emendamenti del Consiglio Comunale, segnaliamo:

  •  l’incremento delle aree da destinare a verde nell’area di piazza d’Armi;
  •  l’obbligo per le nuove costruzioni di essere a zero emissioni di CO2;
  •  l’individuazione della soglia minima dell’indice di riduzione di impatto climatico richiesto per le ristrutturazioni, raggiungibile con tetti e pareti verdi e interventi di depavimentazione o monetizzando;
  •  l’eliminazione della facoltà di realizzare i servizi nelle pertinenze indirette per il verde urbano;
  •  l’eliminazione delle Grandi Strutture di vendita in aree destinate a Grandi Funzioni Urbane di Ronchetto e Porto di Mare e nei Nuclei di Antica Formazione;
  •  la possibilità di realizzare Grandi Strutture di Vendita in prossimità di piazze da rigenerare solo nel caso in cui siano coinvolti i mezzanini delle stazioni metropolitane;
  •  l’impossibilità di realizzare funzioni urbane in edifici destinati ad edilizia popolare;
  •  la riduzione a un anno del periodo entro cui un edificio dismesso sia definibile pericoloso per la sicurezza e la salubrità pubblica e quindi sia da assoggettare alla procedura per il recupero;
  •  la previsione di aree con parcheggi pubblici nelle zone adiacenti alle fermate della circle line.

 

Prospettive delineate dal Piano Urbanistico

Il PGT prospetta il futuro dello sviluppo di Milano, da oggi al 2030, ponendosi come obiettivi prioritari la casa, l’ambiente e le periferie. È dallo sviluppo di tali tre punti fondamentali che il nuovo PGT innova la visione strategica di Milano rispetto al passato, dando risposta alle esigenze di una città in cui cresce sia il fabbisogno di case in affitto a prezzi accessibili che la necessità di migliorare la qualità della vita in tutti i quartieri.

La Variante al PGT introduce regole che incrementano l’offerta di housing sociale, riducono il consumo di suolo e favoriscono la rigenerazione di edifici e il recupero degli stabili degradati.

Particolare attenzione è dedicata alla riqualificazione di piazze e di aree strategiche della città, al recupero o all’abbattimento degli edifici abbandonati.

Il Piano di Governo del Territorio comprende anche il Piano per le Attrezzature Religiose (PAR), che prevede l’individuazione di nuovi luoghi di culto e nuove chiese cattoliche.

 

Confronto sul tema al Tavolo di Lavoro C’è Milano da Fare

Assimpredil Ance, nell’ambito del tavolo “C’è Milano da Fare”, ha seguito l’intero iter di revisione dello strumento urbanistico, stimolando un dibattito e un confronto intenso con l’Amministrazione Comunale.

Nell’ambito dell’attività svolta dal Tavolo, sono state presentate varie osservazioni sulla proposta di variante al PGT, alcune delle quali sono state poi recepite nell’iter di approvazione del Piano.

In particolare, i temi oggetto di osservazione sono stati: le dotazioni territoriali, l’edilizia residenziale sociale, la sostenibilità ambientale, i parcheggi privati e le modalità di attuazione del piano.

 

Nuovi obiettivi della Pianificazione Milanese

Il Piano declina cinque obiettivi principali e individua le strategie per raggiungerli.

 

Interconnessione infrastrutturale

La crescita urbana sarà legata allo sviluppo delle infrastrutture di trasporto pubblico.

Il Piano individua tredici nodi di interscambio strategici da rigenerare: Comasina, Bovisa, Stephenson, Cascina Gobba, Centrale, Garibaldi, San Donato, Rogoredo, Famagosta, Bisceglie, Lampugnano, Molino Dorino e Bonola. In corrispondenza di tali nodi, sarà possibile superare l’indice di edificabilità massimo di 1 mq/mq negli ambiti della città ad elevata accessibilità (l’indice massimo nelle aree meno accessibili è invece fissato a  0,7 mq/mq) con interventi che migliorino la qualità dello spazio pubblico e la realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale.

 

Attrattività delle città

Sei aree della città comprendenti San Siro, Goccia - Bovisa, piazza d’Armi, Ronchetto, Porto di Mare e Rubattino, si svilupperanno a partire dall’insediamento di Grandi Funzioni Urbane, quali ospedali, impianti sportivi, parchi urbani, sedi amministrative.

L’indice di edificabilità in tali aree è fissato a 0,35 mq/mq.

Tematica fondamentale del Piano è la casa: è incrementata la quota di edilizia sociale obbligatoria (negli interventi di oltre 10.000 mq di superficie), dal 35% al 40%, di cui metà in vendita e metà in affitto.

Allo stesso scopo è consentito superare l’indice di edificabilità massima negli ambiti della città accessibili con la realizzazione di edilizia sociale in locazione, in vendita di tipo agevolato e coabitazioni e riducendo la richiesta di dotazione per servizi per gli interventi di edilizia libera, a patto che si preveda una quota di affitto.  Misure innovative anche per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso, che è assimilato tra le categorie produttivo, terziario, ricettivo e servizi privati.

 

Sostenibilità urbana

 Il Piano prevede la riduzione del consumo di suolo del 4% rispetto al Piano vigente, da ottenere con il vincolo ad uso agricolo di oltre 3 milioni di mq di aree, l’ampliamento del Parco Sud per circa 1,5 milioni di mq, la realizzazione del grande Parco Metropolitano attraverso la connessione ecologica tra il Parco Nord e il Parco Sud, la nascita di almeno 20 nuovi parchi e un piano di forestazione che porterà 3 milioni di nuovi alberi nella Città Metropolitana.

Per quanto riguarda l’edificato, tutte le nuove costruzioni (per demolizione e ricostruzione) dovranno essere a zero CO2.

È inoltre introdotto un indice di Riduzione Impatto Climatico raggiungibile attraverso una serie di soluzioni, come la realizzazione di tetti e pareti verdi e interventi di depavimentazione.

Qualora non si raggiungessero tali obiettivi, si dovrà monetizzare la differenza, che sarà reinvestita per il Parco Metropolitano, per il progetto di forestazione e per interventi di depavimentazione in città.

 

Valorizzazione dei quartieri

I quartieri di Milano sono valorizzati con la previsione della rigenerazione di piazze, spazi pubblici e offerta di servizi ai cittadini e con l’obiettivo di superare il divario territoriale e sociale tra centro e periferia, creando una città sempre più policentrica.

A tal fine, oltre alla riapertura dei Navigli e alla riqualificazione degli scali ferroviari, si individuano sette piazze da rigenerare con interventi in grado di migliorarne la qualità progettuale, la pedonalità e l’attrattività: Loreto, Maciachini, Lotto, Romolo, Trento, Corvetto e Abbiategrasso.

In  tali ambiti caratterizzati da ampia accessibilità sarà possibile superare l’indice di edificabilità massimo (1 mq/mq anziché 0,7 mq/mq) attraverso la realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale in affitto.

 

Rigenerazione della città

Il Piano individua alcuni Ambiti di Rigenerazione Urbana, che dovranno essere valorizzati con interventi di recupero del patrimonio edilizio degradato. Si prevede il recupero di 3.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica e la realizzazione di 1.300 alloggi a prezzi convenzionati in nove aree della città, che si sommano ai 2.200 già previsti nell’ambito della riqualificazione degli scali ferroviari e ai 4.000 negli altri piani già approvati.

Si prevedono misure severe sul fronte degli edifici abbandonati, prevedendo la perdita dei diritti volumetrici esistenti e l’assegnazione dell’indice di edificabilità unico dello 0,35 mq/mq per i proprietari che lasciano gli stabili in stato di degrado.

 

 


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Tags: Urbanistica