Scheda Ance “attivita’ UE di interesse del settore delle costruzioni”

In allegato la scheda del 28 luglio 2016 su “Attività UE di interesse per il settore delle costruzioni”

Suggerimento n.352/41 del 1 agosto 2016


L’Ufficio Rapporti con l’Unione Europea di ANCE ha pubblicato una scheda di sintesi delle principali attività di interesse per il settore delle costruzioni messe in atto dall’Unione Europea.

Le tematiche in evidenza sono le seguenti:

  • Passaporto europeo per i servizi. In risposta alla consultazione pubblica sulla "proposta di introdurre un passaporto per i servizi e di affrontare il problema degli ostacoli normativi nei settori della costruzione e dei servizi alle imprese" e in linea con la posizione congiunta della FIEC e dei sindacati europei del settore delle costruzioni, l’ANCE ha espresso la propria contrarietà all’ipotesi di istituire un passaporto europeo per i servizi. Nel documento di posizione, inviato alla Commissione europea in data 26 luglio, l’ANCE ha sottolineato che la previsione della istituzione di un Passaporto europeo, rilasciato dai singoli paesi d’origine, non sembra conciliarsi con le aspettative di cooperazione e di controlli incrociati che dovrebbero attuare gli Stati, soprattutto nell’ottica di evitare forme elusive di distacco di personale, ed evidenzia la necessità di avviare il processo di cooperazione amministrativa, come previsto con la Direttiva “Enforcement” concernente l'applicazione della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori (Dir. 2014/67/UE). Inoltre, l’ANCE ha evidenziato che il passaporto per i servizi potrebbe rappresentare, soprattutto nel settore delle costruzioni, un inutile fardello, oltre che un sistema in grado di facilitare le frodi transfrontaliere e ostacolare l’efficacia dei controlli nei singoli paesi. Per questi motivi, è stato espresso l’auspicio che la Commissione Europea soprassieda per il momento alla proposta formulata o, comunque, escluda nell’immediato il settore dell’edilizia dall’ambito di applicazione del Passaporto di servizi.
  • Proposta di modifica della direttiva sul distacco dei lavoratori. La proposta di modifica della direttiva “distacco” presentata dalla Commissione europea a marzo 2016 continuerà il suo iter legislativo. A conclusione della procedura del "cartellino giallo" - il meccanismo di controllo del principio di sussidiarietà -, aperta a seguito della richiesta di 11 Stati Membri che contestavano il diritto della Commissione europea a legiferare sulla materia, la Commissione ha scelto di mantenere la sua proposta di modifica. Le considerazioni della Commissione sul rispetto del principio di sussidiarietà sono esplicitate nella comunicazione del 20 luglio 2016. Si ricorda che la riforma ha lo scopo di facilitare il distacco dei lavoratori, in condizioni di concorrenza leale e nel rispetto dei diritti dei lavoratori con un regolare contratto di lavoro che vengono temporaneamente trasferiti in un altro Stato membro. In particolare, la proposta punta a garantire condizioni salariali eque e parità di trattamento nel paese ospitante tra le imprese locali e quelle che distaccano i lavoratori. Con questo obiettivo, verranno introdotte modifiche in tre aree principali: la retribuzione dei lavoratori distaccati, anche nel caso di subappalti, le norme sui lavoratori interinali e il distacco di lunga durata. In base alla proposta, i lavoratori distaccati saranno generalmente soggetti alle stesse norme che regolano il trattamento economico e le condizioni di lavoro dei lavoratori locali.
  • Definizione di un quadro europeo di indicatori per la valutazione delle performance ambientali degli edifici. A metà luglio, la Commissione europea ha lanciato una consultazione limitata agli stakeholder del settore delle costruzioni sugli indicatori per la valutazione delle performance ambientali degli edifici. L’iniziativa nasce dalla comunicazione della Commissione europea del luglio 2014, dal titolo “Opportunità per migliorare l’efficienza delle risorse nell’edilizia”. Tale comunicazione aveva come obiettivo principale quello di “promuovere un uso più efficiente delle risorse usate dall'edilizia commerciale, residenziale e pubblica, sia essa nuova o ristrutturata nonché di ridurre gli impatti ambientali complessivi nell'intero ciclo di vita degli edifici” e evidenziava la necessità di sviluppare un quadro di riferimento con indicatori chiave, inclusi i relativi metodi, da utilizzare per valutare le prestazioni ambientali degli edifici durante tutto il ciclo di vita.

La consultazione appena avviata ha lo scopo di affinare alcune prime proposte relative agli indicatori, indicate nel documento di conclusioni preliminari sugli indicatori del Joint Research Centre della Commissione europea. Tali proposte si basano sull’identificazione di sei macro-obiettivi, definiti in base a focus strategici. I primi 3 si riferiscono alle performance ambientali durante il ciclo di vita: gli indicatori riguardano le emissioni di gas a effetto serra derivanti dall’uso di energia durante il ciclo di vita dell’edificio; i cicli di vita dei materiali usati in modo efficiente; l’uso efficiente delle risorse idriche. I secondi macro-obiettivi riguardano invece la qualità, le performance e il valore degli edifici: gli indicatori devono quindi essere in grado di esprimere una valutazione con riferimento agli spazi salubri e confortevoli; alla resistenza al cambiamento climatico; all’ottimizzazione del life cycle cost e del valore.

Il termine per contribuire alla consultazione è il 7 ottobre 2016.

Inoltre si pone l’attenzione sui seguenti temi:

  • Il 7 luglio scorso, la Commissione europea ha presentato al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull’attuazione del Regolamento n. 305/2011 sui prodotti da costruzione (CPR) Il regolamento, in vigore da luglio 2013, intende “migliorare il funzionamento del mercato unico e migliorare la libera circolazione dei prodotti da costruzione nell'UE fissando condizioni armonizzate per la loro commercializzazione”.
  • Il Centro di ricerca comune della Commissione europea (Joint Research Center – JRC) ha lanciato lo scorso 5 aprile la Piattaforma europea per l’efficienza energetica (European Energy Efficiency Platform - E3P). La piattaforma intende superare la frammentazione dei dati e della conoscenza sull’efficienza energetica e rafforzare la cooperazione tra gli stakeholder del settore fungendo da strumento di collaborazione aperto per una community forte e interconnessa sul tema. E’ prevista la possibilità di inviare un contributo entro dicembre 2016.

Allegato:

Scheda 28_07_16


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