Scheda Ance “Attivita’ UE di interesse del settore delle costruzioni”

In allegato la scheda del 21 novembre 2016 su “Attività UE di interesse per il settore delle costruzioni”.

Suggerimento n.519/74 del 25 novembre 2016


L’Ufficio Rapporti con l’Unione Europea di ANCE ha pubblicato una scheda di sintesi delle principali attività di interesse per il settore delle costruzioni messe in atto dall’Unione Europea.

 

Le tematiche in evidenza sono le seguenti:

 

  • Carta europea per i servizi: E’ attesa per la prima metà del mese di dicembre la proposta legislativa della Commissione riguardante l’istituzione di una Carta europea per i servizi (European Services Card), prima denominata Passaporto per i servizi. Il 14 novembre 2016, la FIEC e i sindacati europei delle costruzioni (EFBWW) hanno incontrato la Commissione europea, in vista della prossima pubblicazione della proposta. La riunione, che ha visto un’ampia partecipazione sia da parte datoriale che da parte sindacale, non ha avuto esito positivo. Permangono, infatti, le divergenze di opinioni tra la Commissione europea, che vede nella Card un utile strumento per la libera circolazione delle imprese e l’apertura dei mercati nazionali delle costruzioni, e i partner sociali (FIEC e EFBWW), che hanno più volte evidenziato gli abusi che potrebbero derivare da un funzionamento non corretto dello strumento e dalla carenza di adeguati controlli. L’incontro era stato chiesto dalla Commissione ai partner sociali delle costruzioni, vista la netta contrarietà di tutti gli attori del settore all’introduzione di un simile strumento, più volte ribadita nel corso degli ultimi mesi. FIEC e EFBWW stanno pertanto lavorando alla predisposizione di una nuova lettera congiunta, da inviare ai vertici della Commissione europea, al fine di ribadire la forte contrarietà allo strumento, già espressa a più riprese durante l’estate.
  • Comunicazione della Commissione per un orientamento positivo della politica di bilancio dell’area Euro: il 16 novembre, la Commissione europea ha presentato una comunicazione in cui raccomanda un'espansione di bilancio fino allo 0,5% del PIL nel 2017 per la zona euro nel suo complesso. La Commissione raccomanda, quindi, un orientamento di bilancio positivo, vale a dire espansionistico, sia nella composizione dell'aggiustamento in termini di ripartizione degli sforzi tra i vari paesi sia nei tipi di spesa e/o d'imposizione fiscale che ne stanno alla base. In questo senso, la comunicazione rappresenta, soprattutto, una sollecitazione nei confronti dei Paesi (Germania, Estonia, Lussemburgo, Lettonia, Malta e Paesi Bassi) che dispongono di margini di bilancio a utilizzare questi margini per sostenere la domanda interna. La raccomandazione sottolinea anche la necessità di proseguire le riforme strutturali e migliorare la qualità delle finanze pubbliche. Per quanto riguarda l’Italia, in questa fase, la comunicazione chiede di assicurarsi che le decisioni di bilancio siano sostanzialmente conformi agli obblighi previsti dal patto di stabilità e crescita.

Inoltre si pone l’attenzione sui seguenti temi:

  • Con la sentenza del 10 novembre 2016, relativa alla causa C-199/15, la Corte di giustizia stabilisce che la direttiva sugli appalti pubblici non osta a una normativa nazionale che obbliga l’amministrazione aggiudicatrice a escludere dall’appalto l’impresa a causa di una violazione in materia di versamento di contributi previdenziali ed assistenziali risultante da un certificato richiesto d’ufficio dall’amministrazione aggiudicatrice e rilasciato dagli istituti previdenziali, qualora tale violazione sussistesse alla data della partecipazione ad una gara d’appalto, anche se non sussisteva più alla data dell’aggiudicazione.
  • Valutazione del documento programmatico di bilancio dell’Italia da parte della Commissione europea. Il 16 novembre, la Commissione ha completato la valutazione della conformità dei documenti programmatici di bilancio (DPB) degli Stati membri della zona euro per il 2017 alle disposizioni del patto di stabilità e crescita europeo. In particolare, secondo il parere della Commissione, il documento programmatico di bilancio dell’Italia presenta un rischio di non conformità con gli obblighi del Patto di stabilità e crescita per il 2017. Il documento programmatico potrebbe, infatti, comportare una deviazione significativa dal percorso di avvicinamento al rispettivo obiettivo a medio termine (ndr. il pareggio di bilancio strutturale nel caso dell’Italia). Nel documento, la Commissione affronta il tema delle due “circostanze eccezionali” sulla base delle quali l’Italia ha chiesto “flessibilità”: Con riferimento alle spese per i rifugiati, la Commissione eseguirà una valutazione finale nella primavera del 2017 in base ai dati forniti dalle autorità italiane. Con riferimento alle spese relative agli eventi sismici, la Commissione è pronta ad includere tali spese nel contesto della “clausola per gli eventi non ricorrenti”. Sul punto, appare particolarmente rilevante la disponibilità della Commissione a considerare sia le spese di ricostruzione sia quelle di prevenzione dal rischio sismico tra le spese eleggibili, come richiesto dal Governo, mentre finora erano state considerate eleggibili soltanto le spese strettamente legate all’emergenza e alla ricostruzione. La Commissione, in merito, continuerà a dialogare con il Governo italiano e avrà bisogno, per la valutazione, di informazioni ex-ante ed ex-post che dovranno essere fornite dalle autorità italiane.

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