Rapporto 2016 sulle imprese di costruzione italiane all’estero

E’ stato presentato alla Farnesina il Rapporto 2016 sulle imprese di costruzione all’estero

Suggerimento n.445/62 del 10 ottobre 2016


Come comunicato con il nostro suggerimento n.405/50 del 19 settembre 2016, è stato presentato il giorno 4 ottobre a Roma alla Farnesina il Rapporto 2016 sulla presenza estera delle imprese italiane di costruzione.

Si tratta dell’undicesimo anno consecutivo di crescita del fatturato prodotto oltreconfine, che nel 2015 è aumentano di un ulteriore 14,5% rispetto al 2014, con un balzo dal 2004 del 286%.

Oltre 230 nuovi cantieri aperti all’estero dalle imprese italiane di costruzione nel 2015 per un fatturato cumulato oltreconfine che raggiunge quota 12 miliardi.

Le aziende italiane del settore sono attive stabilmente in 89 paesi con contratti di costruzione per oltre 87 miliardi di Euro.

Da sottolineare, in particolare, il forte aumento della presenza delle imprese italiane di costruzione sui mercati più sviluppati: 7 miliardi di commesse acquisite in 21 paesi Ocse che rappresentano circa la metà del totale dei contratti sottoscritti nel 2015.

Il divario tra il fatturato estero e quello nazionale delle imprese, che fanno parte del campione di analisi, tende sempre di più ad ampliarsi. Il peso della componente estera del fatturato rispetto all’attività globale delle stesse aziende è passato dal 31% del 2004 a ben il 70% nel 2015. Tale incremento coinvolge tutte le classe dimensionali.

Il settore ferroviario con il 24,2% dell’intero valore delle commesse si conferma come la tipologia di opera maggiormente rappresentative nel portafoglio delle imprese italiane; in aumento anche l’edilizia sia residenziale che non residenziale che pesa per l’8%.

Alla presentazione del rapporto hanno partecipato il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, il Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese della Farnesina, Vincenzo De Luca, e il Presidente del Comitato Estero e Vicepresidente Ance, Giandomenico Ghella.