Accordo di programma per la riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico

Regione Lombardia e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno sottoscritto un accordo di programma per la realizzazione di programmi innovativi in tema di rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico

Importante | Suggerimento n. 371/38 del 12 luglio 2019


È stato approvato con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 7 giugno 2019 n. 312 l’Accordo di Programma tra Regione Lombardia e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per la realizzazione di programmi innovativi di rigenerazione urbana, di recupero e riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico e sociale sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia - Serie Ordinaria, del 12 giugno 2019 n. 24.

Finalità

Il provvedimento ha la finalità di consentire l’incremento dello stock di patrimonio destinato a soddisfare il fabbisogno abitativo primario di nuclei familiari in stato di disagio economico, familiare ed abitativo e di nuclei familiari aventi una capacità economica che non consente loro né di sostenere un canone di locazione o un mutuo sul mercato abitativo privato, né di accedere ad un servizio abitativo pubblico.

Finanziamento e linee di intervento

L’Accordo di Programma è finanziato a valere sulle risorse regionali, nazionali e comunitarie, per un importo complessivo pari a € 101.330.011,83.

L’Accordo si sviluppa secondo tre linee di intervento, declinate con le apposite linee guida a cui la Regione Lombardia darà attuazione entro la fine del 2019, approvando tre diversi programmi regionali, finalizzati a rendere operativi gli interventi previsti dal provvedimento.

Le linee guida previste dall’Accordo comprendono:

  • linee guida per il recupero e la rigenerazione integrata di quartieri di edilizia residenziale pubblica, localizzati in Comuni classificati a fabbisogno abitativo acuto; le risorse disponibili per la prima linea di intervento ammontano a € 48.259.911,96 – Allegato 1 all’AdP;
  • linee guida per la riqualificazione e il recupero di unità abitative destinate a servizi abitativi pubblici e non utilizzate per carenze manutentive, localizzate nei Comuni lombardi, ad esclusione di quelli classificati a fabbisogno acuto ai sensi della programmazione regionale; le risorse per la copertura del programma della seconda linea di intervento (linee guida per la riqualificazione e il recupero di unità abitative destinate a servizi abitativi pubblici e non utilizzate per carenze manutentive) sono pari a € 30.000.099,87, così ripartite: quota massima del 40% (€ 12.000.039,95) ai Comuni; quota massima del 60% (€ 18.000.059,92) alle Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale (ALER) - Allegato 2 all’AdP;
  • linee guida per la realizzazione di nuova edilizia residenziale sociale, il recupero e la destinazione a servizi abitativi sociali del patrimonio immobiliare pubblico e privato non utilizzato (sfitto o invenduto) o sottoutilizzato; le risorse per la copertura del programma sono pari a € 23.070.000 – Allegato 3 all’AdP.

 

Prima linea di intervento: linee guida per il recupero e la rigenerazione integrata di quartieri di edilizia residenziale pubblica

È prevista la definizione di un avviso pubblico regionale per la presentazione di progetti innovativi di rigenerazione integrata di quartieri di edilizia residenziale pubblica, localizzati in Comuni classificati a fabbisogno abitativo acuto, con la finalità di rispondere in modo più appropriato alle mutate caratteristiche della domanda abitativa e di promuovere la qualità sociale e dello spazio urbano, mediante l’integrazione e la valorizzazione di funzioni e servizi in ambito sociale-culturale, nonché la ricomposizione dei tessuti urbani da perseguire mediante mix sociale, tipologico e funzionale.

Il provvedimento prospetta:

– il riuso del patrimonio immobiliare esistente e la sua riqualificazione per rendere più appropriate le risposte ai bisogni abitativi attuali e futuri, sperimentando le concrete integrazioni tra politiche sociali e politiche edilizie (in termini progettuali, di strumenti e di risorse);

– l’intervento di rigenerazione per affrontare situazioni di degrado anche sociale presente in particolari ambiti territoriali delle grandi città;

  • - l’ampliamento della platea degli operatori destinatari delle risorse con l’attivazione di partnership tra pubblico, privato e privato sociale, al fine di mobilitare risorse, nonché una migliore articolazione dell’azione sui tre campi di attività indicati dalla L.R. 16/2016 (property, facility e gestione sociale), combinando una pluralità di obiettivi, graduati tra servizi abitativi pubblici e sociali, verso un sistema unitario e coerente di offerta.

Le finalità sono:

recupero e rigenerazione integrata di quartieri con servizi abitativi pubblici per rispondere a una nuova domanda abitativa;

rimodulazione, manutenzione e piena occupazione degli alloggi per aprire a un’interpretazione più ampia dello stock residenziale disponibile e al riuso dell’esistente;

qualità sociale: sperimentazioni tipologiche e funzionali volte anche a processi di rigenerazione sociale dei quartieri;

qualità progettuale: ampliare le diverse dimensioni su cui può agire la rigenerazione integrata;

progettazione e gestione: articolare e differenziare le diverse dimensioni di intervento.

 

Seconda linea di intervento: linee guida per lo sviluppo dell’offerta abitativa pubblica attraverso la riqualificazione e il recupero del patrimonio abitativo non utilizzato per carenze manutentive nei Comuni lombardi ad esclusione di quelli classificati a fabbisogno acuto, da rimettere nel circuito abitativo a vantaggio delle fasce sociali più deboli

L’obiettivo della seconda linea di azione è lo sviluppo dell’offerta abitativa pubblica con il recupero del patrimonio abitativo non utilizzato per carenze manutentive nei Comuni lombardi, ad esclusione di quelli classificati a fabbisogno acuto, da rimettere nel circuito abitativo a vantaggio delle fasce sociali più deboli.

Gli interventi dovranno rispondere ai seguenti criteri generali:

  1. a) rapida assegnazione degli alloggi sfitti non utilizzati per assenza di interventi di manutenzione;
  2. b) riduzione dei costi di conduzione degli alloggi con l’adeguamento tecnologico, con riguardo alla prestazione energetica, per ridurre i costi manutentivi a carico degli assegnatari e degli enti gestori;
  3. c) trasformazione tipologica degli alloggi, per tener conto della nuova domanda abitativa derivante dalle trasformazioni delle strutture familiari, dai fenomeni migratori, dalla povertà e dalla marginalità urbana. Possono essere presentati interventi per rendere disponibili gli alloggi sfitti inutilizzabili, con le opere di manutenzione, l’efficientamento, la riqualificazione e il recupero.

Tra gli interventi di manutenzione sono ammessi i lavori di frazionamento e accorpamento di alloggi. Detti interventi potranno comprendere anche lavori di ripristino e di manutenzione delle eventuali parti comuni, unicamente se connessi e necessari a rendere assegnabili gli alloggi sfitti inutilizzabili.

 

Terza linea di intervento:

linee guida per lo sviluppo dell’offerta abitativa pubblica attraverso la riqualificazione e il recupero del patrimonio abitativo non utilizzato per carenze manutentive nei Comuni lombardi, ad esclusione di quelli classificati a fabbisogno acuto, da rimettere nel circuito abitativo a vantaggio delle fasce sociali più deboli

Considerata la consistenza di patrimonio immobiliare non utilizzato e la domanda abitativa proveniente da cittadini impossibilitati ad accedere al libero mercato e non rientranti nei servizi abitativi pubblici, la Regione rileva come necessario di attuare interventi in grado di rispondere da un lato ai bisogni di cittadini e dall’altro alla necessità di rimettere in gioco uno stock immobiliare non valorizzato e a rischio di degrado.

L’iniziativa interessa il patrimonio immobiliare sottoutilizzato costituito da interi edifici o porzioni di essi. Sono ammessi a finanziamento i progetti integrati che comprendano il riuso volto alla realizzazione di nuovi servizi abitativi sociali che interessino interi edifici o singole unità immobiliari.

Tali progetti devono contemplare:

1) gli interventi per contenere le spese di locazione e di gestione degli alloggi, sostenendo l’accesso e la permanenza nel servizio abitativo;

2) gli interventi edilizi per la messa in funzione del servizio abitativo ed eventuale frazionamento, l’efficientamento energetico, nonché l’adeguamento alla normativa vigente.

Tali interventi possono comprendere il cambio di destinazione d’uso, purché conforme allo strumento urbanistico.

Nel caso di interventi relativi a interi edifici, la realizzazione di nuovi servizi abitativi non esclude la possibilità di realizzare le unità immobiliari per funzioni residenziali o altre funzioni compatibili, destinate al libero mercato che non potranno usufruire del finanziamento previsto dall’Accordo di Programma.

 


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